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26.10.2017
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Come cambiano le filiere italiane con il digitale: il Farmaceutico

26 Ottobre 2017

A che punto è la trasformazione digitale nel settore farmaceutico?

Abbiamo già parlato del recente studio dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica del Politecnico di Milano sulle trasformazioni digitali in corso nelle filiere B2B italiane, approfondendo l’Automotive. Oggi invece parliamo del Farmaceutico. Questa filiera – che in Italia comprende circa 20.000 imprese – nel 2016 ha generato un transato B2B di circa 52 miliardi di euro: gli scambi tra imprese italiane valgono circa 27 miliardi, quelli verso imprese estere 25 miliardi. Degli scambi tra imprese italiane, il 67% sono in formato elettronico (eCommerce B2B), per un valore di 18 miliardi.

Le soluzioni di eSupply Chain Execution sono diffuse soprattutto tra Produttori e Distributori, e tra questi e le Farmacie, con un vero boom seguito all’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA. L’EDI ha un alto livello di diffusione anche grazie al consorzio di settore, che coinvolge Produttori, Concessionari, Depositari e Distributori del settore. Le principali Case Farmaceutiche ricevono gli Ordini dai Distributori in formato elettronico strutturato, e – in circa un terzo dei casi – anche dagli ospedali. Negli ultimi anni, grazie al Progetto di Logistica Collaborativa Integrata del consorzio di settore, si è diffuso anche lo scambio di informazioni di consegna, con funzioni di tracking del processo e prenotazione degli slot temporali di scarico.

L’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA (Aziende Sanitarie e Ospedaliere), all’inizio affrontato faticosamente, è stato poi visto da molti attori come occasione per avviare iniziative più o meno estese di digitalizzazione dei processi. Un caso citato vede la generazione di tutte le Fatture Attive nel Tracciato Fattura PA e la trasmissione sul canale più idoneo: se clienti pubblici tramite il Sistema di Interscambio, se privati tramite un Portale web-based.

Tra i Produttori sono diffusi anche Portali di eSourcing, che in alcuni casi gestiscono anche le richieste d’offerta e le aste elettroniche. Meno diffuse, e limitate allo scambio di dati di pianificazione, sono le esperienze collaborative.

Nel medesimo studio si cita un caso di VMI (Vendor Managed Inventory) tra un ente sanitario e un produttore di soluzioni di diagnostica, che effettua i riordini per conto del cliente tramite un sistema integrato su cui viene inviato in automatico il DDT. A sua volta il cliente restituisce l’indicazione dei prelievi dal magazzino e viene quindi generata la Proposta d’Ordine ed effettuato il refilling. Ci sono poi esempi di collaborative forecasting tra Produttori e Fornitori di Materiali Diretti. Un esempio citato vede lo scambio via Portale B2B di Ordini d’Acquisto, Conferme d’Ordine, e anche degli Ordini pianificati generati dall’MRP (Material Requirements Planning) e dei forecast di lungo periodo, con miglioramenti dell’efficacia della pianificazione e riduzioni delle scorte e del rischio di stock-out.

L’azione simultanea sui principali cardini della digitalizzazione – integrazione digitale “interna” ed “esterna” – può portare significativi benefici per le imprese coinvolte. I principali risparmi derivano dall’automazione dei processi, con conseguente riduzione delle attività manuali connesse a processi tradizionali basati su carta e da una maggiore efficienza nel reperimento dei dati e nella loro elaborazione. Di riflesso, il miglioramento è trasferito anche all’aumento della qualità grazie ad un maggior controllo che porta alla diminuzione degli errori connessi al disallineamento tra le informazioni che costituiscono i vari passaggi del Ciclo dell’Ordine.

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