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14.07.2020
| Tempo di lettura: 7 min

Cos’è la platform economy e perché si sta affermando

14 Luglio 2020

Un nuovo modello di business in cui tecnologie digitali e condivisione fanno da potente acceleratore

Secondo uno studio di KPMG, nel 2025 il giro d’affari della platform economy varrà quasi 10 volte di più rispetto ad ora. Ma in cosa consiste la platform economy? Quali settori coinvolge e quali sono le tecnologie più utilizzate dalle aziende che ne fanno parte?

In uno contesto economico come quello attuale, sempre più interconnesso e complesso, le aziende si trovano a operare in una dimensione globale, in uno scenario geograficamente ampio e in dinamiche di relazione diversificata con i clienti, oggi più che mai informati ed esigenti. Un quadro, questo, che impone alle aziende di ripensare non solo i prodotti e i servizi, ma anche i modelli di business stessi, nell’ottica della massima flessibilità e resilienza.

Cos’è la platform economy

Ma cosa significa in concreto platform economy, “economia della piattaforma”? Gli attori della platform economy sono aziende il cui modello di business si basa su piattaforme digitali per generare i ricavi. Tramite le piattaforme digitali è possibile sia incontrare virtualmente i consumatori e interagire con loro sia condividere la conoscenza del cliente con i business partner, moltiplicando le opportunità di ingaggiarlo, soddisfare i suoi bisogni e fidelizzarlo: se il cliente accetta di condividere i propri dati, sarà possibile utilizzarli per creare un’offerta più in linea con le sue esigenze, non solo quelle attuali ma soprattutto quelle future. In poche parole, è ciò che succede quando compriamo un biglietto aereo e ci viene proposta una macchina a noleggio, un hotel o un evento a destinazione.

Questo significa che per gli attori della platform economy è possibile creare rapidamente nuovi prodotti e servizi che tengono conto dei gusti e delle abitudini dei consumatori, ma anche che è possibile creare offerte completamente nuove ricombinando prodotti e servizi tradizionali sulla base delle informazioni acquisite. Un modello win-win, dunque, in cui sia le aziende coinvolte sia i consumatori possono trarre vantaggi.

Quanto vale la platform economy

I modelli di business della platform economy si basano quindi su piattaforme e tecnologie digitali per far incontrare più efficacemente la domanda e l’offerta, senza intermediari. Si tratta di modelli che hanno dato prova di essere molto efficaci, tanto da teorizzare appunto una vera e propria platform economy, che annovera tra i suoi attori principali aziende del calibro di Amazon, Airbnb, Facebook e PayPal, ma anche molte PMI. Nello studio “Unlocking the value of platform economy”, KPMG stima che il giro d’affari legato alla platform economy passerà dai 7mila miliardi di dollari realizzati nel 2018 a oltre 60mila miliardi nel 2025.

Un modello universale che innova tutti i settori

Nei modelli di business fondati sul concetto di piattaforma, la vendita di prodotti e servizi si integra – in modo trasparente per l’utente – con i servizi accessori (pagamenti e finanziamenti, manutenzione, assicurazioni, assistenza post vendita…). Quella che si viene a delineare è così un’esperienza d’acquisto modulare, che fa leva sull’offerta combinata di diversi operatori spesso attivi in settori diversi, ma che è percepita come unica dal consumatore. Ma quali sono i principali settori che contribuiscono alla crescita della platform economy?

  • E-commerce e marketplace: permettono di connettere su scala globale fornitori e clienti, sia B2B sia B2C, oppure direttamente i clienti con altri clienti – C2c: Amazon, Alibaba, eBay.
  • Smart mobility: connettono persone e mezzi (auto, bici, monopattini elettrici) nella mobilità urbana, e si stanno progressivamente affermando in tutto il mondo: Uber, Mobike, Helbiz.
  • Servizi: dal crowdfunding ai servizi finanziari, per arrivare al money transfer: KickStarter, Zopa, Trasferego.
  • Utility: la compravendita Peer-to-Peer (P2P) dell’energia elettrica sta guadagnando enorme popolarità nelle piccole comunità locali in tutto il mondo.
  • Travel & leisure: in questo ambito fa scuola il modello Airbnb, ma sono molti gli esempi di società più tradizionali che hanno convertito in parte il proprio modello di business alla piattaforma: Lufthansa oggi propone ai clienti anche pacchetti vacanze, biglietti per eventi, mostre o concerti nei luoghi di arrivo del volo.
  • Banking: la nuova Direttiva europea sui Servizi di Pagamento (PSD2) ha accelerato la diffusione dei modelli di banca-piattaforma (BaaS, Banking as a Service) e degli App store finanziari, che mettono in contatto retailer e correntisti per favorire le relazioni di rete e offrire servizi di personal banking evoluto. Nelle banche più innovative, questo modello di business sarà in grado di generare il 58% dei ricavi* entro i prossimi tre anni.
  • Telco e provider ICT: il modello federato delle piattaforme si applica soprattutto ai servizi B2B, come dimostrano alcune iniziative internazionali che mirano a fornire ai clienti aziendali la massima flessibilità di scelta tra le offerte di cloud pubblico e privato di diversi operatori.

Le tecnologie della platform economy

Il concetto di platform economy è legato a doppio filo a quello di API economy. Le API (application programming interface) permettono di aprire e condividere le interfacce di programmazione, e quindi consentono di integrare, in modo trasparente per il cliente, l’offerta di tutti gli attori della piattaforma digitale. Altre tecnologie che rendono possibile la platform economy sono:

  • Connettività mobile. Nella platform economy spesso il “lato cliente” è rappresentato da un’app mobile, punto d’accesso unico a tutta l’offerta di prodotti e servizi.
  • Big Data Analytics e AI. Le tecnologie basate sugli algoritmi di intelligenza artificiale permettono di ottenere informazioni preziose sul comportamento degli individui, sul modo in cui usano un prodotto o consumano un servizio, ma anche sulle loro necessità future. Ad esempio, analizzando i dati di posizione e di contesto è possibile proporre esperienze sempre più personalizzate che fidelizzano il cliente.
  • Sensori e reti IoT. I sensori e le reti IoT sono l’elemento chiave di una customer experience adattiva, dove prevalgono i modelli di fatturazione basati sul consumo effettivo di un bene o di un servizio. Dispositivi indossabili e scatole nere, per esempio, hanno rivoluzionato completamente il business delle assicurazioni.
  • Piattaforme di sviluppo intuitive. La disponibilità di piattaforme che sfruttano le tecnologie cognitive e l’AI per facilitare tutti i processi di sviluppo e deployment accelera il time-to-market delle nuove iniziative.
  • Cloud. Per abilitare le transazioni in tempo reale è necessario creare ecosistemi IT perfettamente integrati tra i diversi operatori che partecipano alla piattaforma, automatizzando buona parte dei processi di business in cloud. La capacità di processare enormi quantità di dati attraverso un’infrastruttura agile e scalabile offre alle realtà della platform economy un vantaggio competitivo indiscusso.

Tecnologie, customer experience e condivisione come parole chiave del business del futuro: inserirsi nel contesto di una piattaforma digitale sembra essere la direzione in cui andare per chi vuole rivoluzionare il proprio modello di business e andare verso l’innovazione.

*Fonte: IBM “Banking on the platform economy”

 

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