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27.07.2018
| Tempo di lettura: 3 min

Design Thinking a supporto delle strategie aziendali

Collaborazione e innovazione radicale tra team multidisciplinari.

Il Design Thinking, oggi molto diffuso e conosciuto, nasce negli anni ’60 con una citazione dell’ingegnere e docente Leonard Bruce Archer e si delinea come metodologia di creazione e condivisione di idee e risoluzione di problemi complessi in tempi brevi. Attraverso elementi di design come empathy maps e un ciclo continuo di osservazione, riflessione e creazione, il cosiddetto loop, è possibile attuare un modello d’azione partendo da dati storici e analisi di mercato. Il processo di risoluzione dei problemi tramite Design Thinking comprende solitamente cinque fasi creative, ovvero empatia, definizione, ideazione, prototipazione e testing, che in alcuni casi possono anche non essere sequenziali. In ognuna di queste fasi sono fondamentali collaborazione e dialogo tra team per comprendere le esigenze degli utenti e creare idee dirompenti fino all’implementazione di prodotti e servizi. Il processo di applicazione del Design Thinking è, in senso stretto, il Service Design e comprende sia fasi specifiche di esecuzione che organizzative mantenendo sempre l’utente al centro del percorso. Nella fase finale di presentazione delle idee create vengono usate molto spesso tecniche di narrazione o storytelling che rendono più efficaci le soluzioni dei problemi dichiarati all’inizio.

Secondo il Total Economic Impact™ Study realizzato nel 2018 da Forrester (*) per IBM sono stati analizzati i potenziali ritorni economici (ROI) delle iniziative di Design Thinking con clienti. E’ emerso che i team di lavoro possono accelerare del doppio i tempi previsti per design ed esecuzione dei progetti, ridurre del 33% i tempi di sviluppo e ottenere benefici tangibili in termini di risultati finanziari (ROI del 301%).

Aziende come IBM hanno creato un proprio framework (**) per proporre la metodologia a clienti e potenziali partner accelerando decisioni e supportandoli nelle scelte strategiche con un approccio focalizzato sulle esigenze dell’utente o human centric. IBM ha creato inoltre un sistema di certificazioni riconosciute nel mercato tramite badge per ogni tipologia di attore del processo di Desing Thinking: dal partecipante all’advocate e al leader con differenti responsabilità e competenze nella gestione delle singole iniziative (***).

La grande diffusione di questa metodologia è oggi una realtà ed è utilizzata non solo da team dedicati a progetti di consulenza o di vendita, ma anche in altre aree aziendali dove di solito si tende a seguire processi e più istituzionali e convenzionali, ottenendo quindi vantaggi significativi nella creazione di nuove idee.

Il suggerimento quindi è di applicare dove possibile questo processo facendo leva sulle competenze multidisciplinari dei partecipanti per arrivare a esperienze utente sempre più diversificate e ottimali.

 

(*) Forrester Total Economic Impact™ Study (2018)

www.ibm.com

(**) www.ibm.com/design/thinking/

(***) www.ibm.com/design/thinking/page/badges

 


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