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10.12.2019
| Tempo di lettura: 5 min

Filiera sanitaria e processi in digitale: vantaggi per l’ecosistema

Le norme sulla digitalizzazione dei processi nella filiera sanitaria offrono vantaggi a tutti gli attori coinvolti?

In seguito all’introduzione della fatturazione elettronica obbligatori in Italia, su più fronti erano emersi malumori circa la mancanza di lungimiranza da parte delle istituzioni che, riconducendo i processi di fatturazione ad un’unica tipologia documentale da digitalizzare (file XML), avrebbero costretto le aziende ad investire senza avere i ritorni concreti di un ciclo completo, ovvero una parte rilevante del supply chain management, l’order management, basato sullo scambio dei documenti principali come ordine, conferma, documenti di trasporto (DDT) e, appunto, fattura.

La fatturazione elettronica obbligatoria ha portato l’Italia da fanalino di coda nel digitale ad essere modello di trasformazione europeo in questo specifico ambito: oggi il nostro Paese è quello con il maggior numero di transazioni digitali. La ricaduta sul Sistema Paese non può che essere positiva; si tratta infatti di un volano per consentire a tutti gli attori della filiera di introdurre la digital transformation in processi core quali la fatturazione prima e l’order management d’ora in poi.

Per il settore sanitario in primis, si parla di avere quindi la possibilità di elaborare in real time un ordine che proviene da un cliente, averlo direttamente in digitale sui sistemi informativi e far avanzare la catena produttiva con tempistiche più efficienti, minimizzando gli errori, gestendo in modo ottimizzato gli stock e il magazzino, fino alla fatturazione elettronica complessiva, magari preceduta, entro breve, dalla bolla di consegna digitale.

I vantaggi sono per tutti: in primis per la Ragioneria Generale dello Stato che può tenere sotto controllo in presa diretta le spese del Sistema Sanitario, per i fornitori della PA per i motivi di efficienza e aumento della competitività già citati, per la PA che accelera il suo percorso di gestione ottimale dei servizi di fornitura e, ci si augura, per i cittadini che vedano anche un’efficienza sempre maggiore del sistema in termini di servizi offerti. Come effetto non trascurabile da queste norme, perdere una fattura o non consegnarla può avere rilievo sulla sostenibilità finanziaria di un’azienda che non viene pagata per una fornitura, oppure perdere un ordine o non consegnarlo, in ambito sanitario può avere ripercussioni anche più serie.

 

La digital transformation si presenta quindi come investimento e non come spesa di adeguamento rispetto ad un obbligo

Il fatto di ricevere dati digitali in merito agli ordini e di dover emettere fatture elettroniche legate agli stessi, anche nel tracciato, permette di correlare automaticamente fatture e ordini e avere sia per il cliente che per il fornitore un’immediata contabilità ordinata. Si possono poi introdurre nuovi elementi interni alla gestione dei processi come sistemi di order management e inventory management che, sulla base degli ordini, vanno poi a gestire le scorte di magazzino piuttosto che le pianificazioni delle consegne dei fornitori di materie prime e semilavorati o delle produzioni interne, fino alla tracciabilità completa della filiera con sistemi innovativi come la Blockchain, l’IoT o l’introduzione di modelli predittivi con l’AI.

Ad un primo sguardo sembrerebbe si tratti di soluzioni più facili da adottare per aziende grandi e organizzate, in progetti a lungo termine e non per quelle più piccole e magari più destrutturate; ma esiste anche una logica dei piccoli passi.

Per tornare alle criticità che possono comunque verificarsi, se ne evidenziano meno per le aziende organizzate e abituate da tempo a lavorare con i sistemi di Electronica Data Interchange (EDI), di cui Nodo Smistamento Ordini (NSO) e fattura elettronica fanno parte, mentre se ne possono rilevare per le aziende più piccole, ma anche per le stesse ASL che, ovviamente, non hanno avuto, sul territorio nazionale, una crescita omogenea in termini di tecnologia.

Esistono casi di fatture ricevute in digitale e poi stampate su carta, inserite nuovamente a mano nei sistemi e magari conservate negli archivi, così come ordini redatti manualmente in modalità data entry e poi ricevuti e stampati su carta. Queste casistiche documentano aspetti negativi di trasformazione, efficienza e competitività. Pertanto, oltre alla pervasività delle norme e degli aspetti virtuosi deve essere presente anche un’analoga pervasività degli strumenti tecnologici che aiutino a sfruttare al meglio le possibilità insite a livello giuridico, ma anche ad allargarne i benefici.

 

A cura di Luigi Traverso – Head of B2B Solutions, Intesa (Gruppo IBM)

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