HR e trasformazione digitale: competenze strategiche dell’era digitale
Il 69% delle aziende prevede un adeguamento di skill entro i prossimi due anni.
Serviranno nuovi skill, sarà necessario un aggiornamento di quelle esistenti e una revisione continua dei processi. Tutto questo entro i prossimi due anni. Lo sviluppo della cultura e delle competenze digitali è oggi infatti sotto la lente d’ingrandimento: il 91% delle direzioni aziendali ha già messo in moto azioni specifiche per supportare il cambiamento, e chi non l’ha ancora fatto si accinge a farlo quest’anno. A metterlo nero su bianco è la ricerca 2017 dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano .
Le aziende sono consapevoli che serviranno nuove competenze sempre più orientate al digitale, competenze che in parte andranno reperite sul mercato e in parte richiederanno l’aggiornamento delle capacità già disponibili all’interno.
Se guardano a un medio-lungo periodo di 10 anni, i dipendenti stessi sono consapevoli che il proprio lavoro si trasformerà o non esisterà più. Pensando all’evoluzione del lavoro, il 38% dei dipendenti si ritiene il principale responsabile dell’aggiornamento delle proprie competenze professionali, mentre l’azienda è vista come la principale protagonista di azioni di sviluppo dal 33% degli intervistati e per il 25% del campione la responsabilità di guidare il reskilling sarà frutto della collaborazione tra lavoratore e azienda.
Anche se le principali modalità formative per l’aggiornamento delle competenze rimangono all’interno dell’organizzazione – corsi di formazione aziendali e confronto con i colleghi – cresce la rilevanza anche dell’autoformazione su piattaforme esterne, con strumenti online (YouTube, Ted, forum) e corsi presso business school o università.
A fronte di un cauto ottimismo su nuove opportunità di occupazione, c’è anche la consapevolezza della crisi di competenze e della necessità di fare sempre più azioni di employer branding efficaci per essere attrattivi e mantenere le persone chiave in azienda. I canali più utilizzati sono sia quelli tradizionali come le iniziative di PR, sia quelli digitali come i social network professionali e il sito web aziendale. Sempre più rilevanti le iniziative sui social media: già adottati dal 46% delle aziende, un ulteriore 22% li utilizzerà nel 2017.
Tra le iniziative volte a sostenere la Digital Transformation le più diffuse sono quelle di Open Innovation, ossia collaborazioni con università e centri di ricerca, fornitori e startup. Per scovare, valorizzare e diffondere competenze digitali all’interno, si ricorre invece alla creazione di community, azioni di formazione e sensibilizzazione per tutti; nonché scouting, assessment e sviluppo delle competenze digitali già presenti all’interno.
L’acquisizione di competenze digitali, dal mercato o grazie alla formazione interna, è l’unica via percorribile per affrontare le trasformazioni in atto; perché “se formare internamente risorse appetibili per il mercato può portare un maggior rischio di abbandono, avere personale impreparato è un pericolo ancora più alto” (Cit.)
Sono molte le organizzazioni che hanno a cuore questi temi e che hanno compreso l’importanza delle relazioni con partner strategici, con esperienza sui principali temi della Digital Trasformation e su come essi debbano essere correttamente implementati. Nella fase di avvio di nuovi progetti, così come nell’implementazione dei sistemi legacy, il potersi affidare a professionisti costituirà un elemento di vantaggio e contribuirà a limitare i rischi di fallimento del progetto di evoluzione tecnologica e crescita del capitale umano.