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20.11.2019
| Tempo di lettura: 6 min

Innovazione sostenibile e percorsi di trasformazione digitale

Marco Broggio, Chief Innovation Officer di Intesa (Gruppo IBM) ci ha illustrato il concetto di innovazione sostenibile e come tecnologie esponenziali quali ad esempio AI e blockchain possono evolvere processi digitali consolidati aggiungendo valore.

Qual è il ruolo dell’innovazione oggi e quale connotazione assume nei programmi di evoluzione strategica aziendale?

L’innovazione ricopre sempre più un ruolo centrale nelle strategie aziendali, ma perché possa essere considerata funzionale alla crescita e non fine a se stessa, deve essere sostenibile.
Le più recenti evoluzioni dei contesti di business, fortemente condizionati delle tecnologie digitali, contribuiscono a far maturare questo concetto, che consiste nella realizzazione di progetti strategici in grado di portare valore aggiunto e risultati concreti a tutti gli attori coinvolti nel percorso di trasformazione: primariamente clienti e partner, sempre fulcro dei progetti di innovazione, ma anche figure interne dell’azienda, migliorandone la produttività e diminuendone lo stress operativo.

Un’innovazione sostenibile può essere perseguita abbracciando il concetto di “contaminazione” e collaborazione tra differenti aree aziendali, persone, strumenti, e gestendo le attività con metodologie di lavoro moderne come Agile e Devops, un insieme di pratiche che combinano lo sviluppo di software con metodi e strumenti che permettono di avere feedback costanti ed eventualmente correggere la direzione in maniera rapida e dinamica, uniti a sistemi di automazione che garantiscono un’alta qualità e affidabilità del codice prodotto.

A tutto questo poi vanno aggiunte le infinite potenzialità messe a disposizione dall’esplosione delle tecnologie Cloud, che permettono di gestire ed elaborare quantità di dati impensabili fino pochi anni fa, anche da parte di aziende che non sono strutturate con Data Center dedicati. La flessibilità di poter instanziare in qualsiasi area geografica solamente le risorse di cui si ha realmente bisogno senza averne in carico la manuntenzione, e di poterne gestire dinamicamente l’aumento o la diminuzione in base ai picchi di richieste, permette di innovare e generare ritorni significativi senza richiedere enormi investimenti preventivi.

Si parla molto di Artificial Intelligence (AI), blockchain e Internet of Things (IoT); come è possibile generare più valore dall’integrazione di queste tecnologie con altre più consolidate come l’Electronic Data Interchange (EDI) nei contesti B2B e il Digital Onboarding nei contesti B2C?

L’EDI, che nelle filiere B2B tradizionalmente supporta lo scambio di documenti e dati tra due entità in un formato elettronico standard, può avere molteplici direttrici di sviluppo grazie all’integrazione con le tecnologie esponenziali e divenire un importante strumento di governance delle transazioni in ambito supply chain. AI, blockchain e IoT consentono infatti di rispondere alle nuove esigenze e alle sfide della supply chain in cui emerge insistentemente l’esigenza di creare interoperabilità tra i Trading Partner, ponendo l’enfasi sulla condivisione delle informazioni e facendo leva sull’interoperabilità tecnologica attraverso integrazioni semplificate via API (Application Programming Interface).

Grazie all’ausilio di tecnologie IoT nel processo, si potrebbero monitorare le condizioni dei oggetti in spedizione, ovvero, pallet, pacco, custodia, articolo, ecc. Questi sensori possono misurare i livelli di temperatura o umidità ed eventi accidentali come la caduta della merce. Il tracciamento della spedizione può essere quindi supportato da processi EDI e notifiche in sequenza temporale con messaggi IoT per offrire informazioni in tempo reale. Le tecnologie blockchain in questo caso d’uso, porterebbero vantaggi in termini di contabilità distribuita, con record a prova di manomissione degli eventi, fornendo uno “stato condiviso” a tutti i partecipanti del sistema di supply chain.

Se EDI, IoT e potenzialmente altri tipi di eventi possono essere allineati su una rete blockchain, definendo autorizzazioni appropriate, il tradizionale processo di invio dello storno di addebito può essere quindi semplificato notevolmente. Includendo tecnologie di Intelligenza Artificiale (AI) si possono fornire previsioni, suggerimenti e servizi di automazione avanzata per supportare la normale produttività.

Gli acquirenti di un sistema standard di supply chain sono sempre più esigenti e hanno obiettivi di consegne secondo logiche “On Time In Full” (OTIF), ovvero riuscendo a consegnare esattamente quanto si aspetta il cliente e rispettando i tempi concordati, in modo da massimizzarne la customer satisfaction. Gli strumenti di AI sono attrezzati per monitorare gli eventi rilevanti che si verificano tra più parti e in caso di situazioni di non conformità, come ad esempio nuove spedizioni, analizzano le fonti più efficienti per ripianificarne l’invio.

Relativamente alle piattaforme di Digital Onboarding, AI e blockchain possono portare anche in questi ambiti molti vantaggi. Grazie all’AI, l’utente può effettuare una comune richiesta di informazioni tramite chatbot e avviare contestualmente la sottoscrizione di contratti in forma totalmente digitale; il processo viene agevolato notevolmente tramite sistemi di videoriconoscimento (es. videoselfie) con identificazione delle caratteristiche biometriche e sottoscrizione di documentazione digitale, in tempi molto ridotti.

Blockchain, può abilitare invece il paradigma dell’identità decentralizzata, che prevede di mettere l’entità identificabile, ovvero l’utente, al centro del quadro di riferimento, correlando informazioni e associando credenziali verificabili da autorità certificate. Impostando un sistema in cui l’utente controlla non solo l’identità ma anche i dati ad esso associati, è possibile costituire i cosiddetti modelli di Self Sovereign Identity in cui la blockchain rappresenta una grandissima opportunità per una gestione efficace ed efficiente delle identità.

Quali sono alcuni progetti significativi di innovation su cui Intesa intende concentrarsi?

Tra le esperienze più rilevanti di impiego della tecnologia blockchain cito ad esempio lo studio di soluzioni orientate al settore farmaceutico per la tracciabilità della filiera e in particolare delle scorte di medicinali e della certificazione del dato. In questo contesto blockchain può offrire effetti estremamente positivi in termini di efficientamento processi, riduzione costi e facilitando inoltre trasparenza di consegna, sicurezza e monitoraggio con sistemi basati su registri distribuiti. Volendo citare le iniziative di collaborazione con start-up, segnalo Websign, un innovativo servizio di acquisizione forense dei consensi online e sottoscrizione contratti click-to-sign che implementa lo standard ISO/IEC 27037:2012, una best practice per la produzione in giudizio di contenuti veicolati in forma digitale. Tale servizio è un bell’esempio di come due realtà dimensionalmente e strutturalmente differenti – Intesa (Gruppo IBM), leader nel design e nello sviluppo di soluzioni e servizi digitali per il business e Kopjra, startup che opera nella protezione della proprietà intellettuale e della privacy su Internet – abbiano collaborato mettendo a disposizione i rispettivi skill, per dare vita ad un innovativo ed esclusivo servizio di certificazione.

 

A cura di Chiara Bozzolino – Marketing Campaign Manager, IBM Italia

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