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22.11.2018
| Tempo di lettura: 4 min

L’approccio Agile nella gestione dei progetti di innovazione digitale

Il ruolo dell’Agile per indirizzare le esigenze di velocità e flessibilità imposte dalla trasformazione digitale.

Nell’era digitale è indispensabile saper rispondere velocemente ai rapidi cambiamenti del mercato. In particolare, è sempre più importante la capacità delle imprese di far fruttare gli investimenti in tecnologia e orientarli verso la creazione di valore di business. È un problema non nuovo, e infatti è dal 2001 che ha iniziato a prendere forma una delle risposte oggi più efficaci: l’Agile Software Development (ASD), pensato per migliorare la gestione del processo di sviluppo del software, eliminando le attività superflue, e applicando nuove logiche di pianificazione e collaborazione.

Il focus sulle esigenze del cliente finale, le pratiche di miglioramento continuo, l’organizzazione basata su team autonomi, rendono però l’ASD qualcosa di ben più ampio di una metodologia di sviluppo software. Di fatto si tratta di un’evoluzione del project management rispetto alle tradizionali modalità gerarchiche basate sul command & control. E infatti i principi dell’ASD si stanno oggi diffondendo anche in altre direzioni aziendali (per esempio l’engineering e il marketing) che affrontano scenari di forte volatilità, incertezza, e complessità.

Per comprendere il fenomeno, l’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano ha realizzato una survey su 103 C-level e Manager di grandi imprese operanti in Italia. Il primo responso è che la metodologia Agile è ormai una best practice per la gestione dei progetti di innovazione digitale: ben il 68% la impiega almeno in parte, anche se da relativamente poco tempo (7 su 10 da meno di due anni).

Nonostante sia ancora la Direzione IT (59% dei casi) il principale promotore delle iniziative Agile in azienda, anche il Top Management (32%) inizia a giocare un ruolo importante. Da notare poi che anche in Italia l’Agile si sta sempre più diffondendo in altre funzioni: il 36% delle aziende ha in corso iniziative in cui non è coinvolta la funzione IT.

L’Osservatorio ha anche approfondito i problemi pratici incontrati dalle aziende con 3 tavoli di lavoro a cui hanno partecipato 80 Manager. Il primo – dedicato agli impatti dell’Agile su struttura, processi e competenze della Direzione IT – ha individuato come temi chiave la gestione delle risorse coinvolte in progetti Agile ma allocate su più progetti (44% delle aziende) e la richiesta del business di una pianificazione di budget di lungo periodo (30%). Nel secondo, dedicato all’impatto dell’Agile sulle Direzioni di Business, la problematica più rilevante (39% delle aziende) è la scarsa sponsorship del Top Management, molto spesso causata da una visione riduttiva dell’Agile (considerata solo una tecnica IT). Il terzo gruppo di lavoro ha approfondito la gestione dei rapporti con i fornitori di tecnologie IT. La necessità di nuovi modelli d’acquisto compatibili con Agile è emersa come problematica prioritaria (46% delle aziende): i tempi di pianificazione del portafoglio progetti, la gestione rigidamente annuale o pluriennale del budget, e processi di procurement troppo complessi e burocratici, infatti, mal si sposano con le esigenze di velocità e flessibilità imposte dalla trasformazione digitale.

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