Digitalizzazione e innovazione: la forza trainante delle imprese italiane nel 2025

Come la trasformazione digitale sta rivoluzionando la crescita e la competitività delle aziende italiane in un mercato in rapida evoluzione

Nonostante un contesto economico e geopolitico complesso, il digitale in Italia continua a correre forte. Le imprese hanno ormai capito che investire in tecnologie innovative è la chiave per restare competitive e prepararsi al futuro.

Il mercato ICT in Italia continua a correre a ritmo sostenuto, spinto dall’esplosione di tecnologie come cloud computing, intelligenza artificiale, big data analytics e sicurezza informatica. Secondo l’Assintel Report 2025, nonostante le incertezze economiche globali, le imprese italiane puntano con decisione sull’innovazione digitale per migliorare processi, servizi e competitività. In questo scenario dinamico, saper tradurre queste tecnologie in risultati concreti e sostenibili rappresenta la vera sfida e opportunità per aziende di ogni dimensione.

Il digitale non rallenta, nemmeno in tempi incerti

Il mercato ICT italiano mostra una tenuta sorprendente: per il 2025 si prevede un valore complessivo di 44,3 miliardi di euro, con una crescita del 4,5%, superiore alle attese legate al PIL nazionale. Questo significa che, nonostante le difficoltà economiche e geopolitiche, le aziende italiane hanno ben capito che rinunciare agli investimenti digitali sarebbe un rischio che nessuno può permettersi. Il digitale è ormai un fattore imprescindibile per restare competitivi e rispondere con efficienza alle nuove esigenze di clienti e cittadini.

La prospettiva europea rafforza il quadro: il mercato ICT dell’Unione si avvicina ai 698 miliardi di euro, con una crescita annua intorno al 4%, guidata soprattutto dai servizi IT e dal cloud. L’Italia gioca un ruolo dinamico in questo contesto, sostenuta anche dai fondi del PNRR, che continueranno a guidare la modernizzazione della Pubblica Amministrazione e la migrazione verso il cloud almeno fino al 2026.

PMI e grandi imprese: la sfida delle competenze digitali

Dietro queste cifre impressionanti, si nasconde tuttavia un divario che non si può ignorare. Il report evidenzia con chiarezza la differenza di maturità digitale tra grandi imprese e PMI. Le prime investono di più in ICT, arrivando a 23,7 miliardi nel 2025 e adottando l’AI molto più rapidamente: il 32,5% delle aziende con oltre 250 addetti utilizza l’intelligenza artificiale, a fronte di percentuali molto più basse nelle realtà più piccole.

Le PMI stanno facendo progressi, ma c’è ancora una distanza da colmare. L’indice medio di maturità digitale è di 58,7 su 100, con aree come il Nord-Est più avanti e il Sud e le Isole che restano indietro. Solo un quarto delle PMI vende online e il 69% ha una presenza sui social network, ma la gestione omnicanale è ancora una sfida.

Oltre la tecnologia: budget, persone e cultura

Il principale ostacolo alla digitalizzazione rimane il vincolo economico, indicato da quasi un terzo delle imprese. Tuttavia, fattori come la carenza di competenze digitali, la cultura aziendale poco orientata all’innovazione e la resistenza al cambiamento del management pesano ancora di più, condizionando quasi la metà delle organizzazioni. La trasformazione digitale è quindi prima di tutto un cambiamento culturale e organizzativo, oltre che tecnologico.

D’altra parte, il report mostra come la digitalizzazione sia legata a performance economiche migliori: l’indice di clima economico cresce con il numero di tecnologie digitali adottate, confermando il legame tra investimenti in ICT e risultati di business concreti.

Fonti: ASSINTEL REPORT 2025 – Venti di innovazione: insieme per una nuova Agenda Digitale