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20.01.2022
| Tempo di lettura: 5 min

Fatturazione elettronica per partite IVA: quello che devi sapere

Chi deve emettere fattura elettronica, cos’è il codice destinatario e da dove iniziare

Dal 2019 in Italia vige l’obbligo di fatturazione elettronica sia verso la Pubblica Amministrazione che verso i privati. Ancora esenti dall’obbligo le partite iva a regime forfettario, ma qualcosa sta per cambiare…

In questo articolo scoprirai:

L’Italia è oggi l’unico Paese in Europa che ha reso la fatturazione elettronica obbligatoria sia verso la Pubblica Amministrazione (fatturazione B2g) che verso i privati (B2b, anche se con qualche eccezione). Una rivoluzione di grande portata per la digitalizzazione del paese, iniziata nel 2015 e via via ampliata fino all’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica da gennaio 2019.

Dopo questi primi grandi cambiamenti, dal 2019 in poi è iniziata una fase di “ottimizzazione” delle specifiche tecniche e delle procedure da seguire per comunicare all’Agenzia delle Entrate i movimenti finanziari di società e partite iva, con l’obiettivo di migliorare sempre di più il controllo dell’evasione.

La fatturazione elettronica per il regime forfettario, stop all’esenzione?

Oltre alla programmata abolizione dell’esterometro, nel 2022 novità importanti potrebbero esserci per le partite IVA a regime forfettario. 

Il 17 dicembre 2021, infatti, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea l’autorizzazione per l’Italia a prolungare l’obbligo di fatturazione elettronica per il triennio per tutti i soggetti IVA, inclusi quelli sino ad oggi esonerati, quindi anche i soggetti a regime dei minimi o forfettario.

Anche se non è ancora stata stabilita una data ufficiale di introduzione dell’obbligo anche per queste categorie, quindi, è molto probabile che nel prossimo futuro cadrà l’esenzione per questi soggetti. Meglio farsi trovare preparati.

Fatturazione elettronica: da dove iniziare

Per chi si deve avvicinare alla fatturazione elettronica, la prima decisione da intraprendere è se delegare un intermediario che si occupi di “tradurre” le fatture elettroniche nel formato standard XML e di inviarle al Sistema di Interscambio, o gestire la fatturazione in modo indipendente attraverso gli strumenti messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Intesa da oltre 30 anni si occupa di digitalizzazione dei documenti in formato standard e di fatturazione elettronica, con una soluzione che prevede la gestione e il monitoraggio dell’intero ciclo del documento: dalla sua emissione in formato XML, alla trasmissione al SdI (Sistema di Interscambio), alla conservazione a norma. Intesa mette inoltre a disposizione un servizio di fatturazione elettronica pensato per professionisti e PMI. Successivamente sarà necessario inviare una richiesta di accreditamento al Sistema di Interscambio, registrando il proprio codice destinatario (o quello dell’intermediario) o l’indirizzo PEC sul sito dell’Agenzia delle Entrate, e comunicare il proprio codice o la propria PEC ai fornitori. Allo stesso tempo, bisognerà richiedere l’indirizzo PEC o il codice destinatario dei clienti. Il codice destinatario è un codice identificativo univoco di 7 caratteri che consente di identificare, appunto, il destinatario di una fattura elettronica. Nel caso la fattura venga inviata tramite PEC (o con Codice Fiscale nel caso di privati), il Codice Destinatario da utilizzare sarà 0000000. Per approfondire: Fatturazione Elettronica: cos’è il Codice Destinatario

Fatturazione elettronica e conservazione a norma

Ulteriore obbligo a cui devono attenersi le società e le p.iva che emettono fatturazione elettronica è quello della conservazione elettronica a norma: le fatture, sia quelle attive che quelle passive, devono essere conservate a norma per 10 anni e devono essere inviate per conservazione entro i tre mesi successivi dalla data di dichiarazione dei redditi. Intesa è un conservatore accreditato dall’Agenzia per l’Italia Digitale e si sottopone ad audit periodici che mettono alla prova il servizio di conservazione, per garantirne la piena conformità alla normativa vigente e la completa affidabilità. Oltre ad essere un Conservatore Accreditato, Intesa è anche un eIDAS Qualified Trusted Service Provider.

Vuoi saperne di più?
Cos’è il Sistema di Interscambio (SdI)?

È il sistema informatico gestito dall’Agenzia delle Entrate che si occupa di effettuare i controlli formali sulle fatture ricevute e inoltrarle al destinatario. Nel caso di errori nella fattura, il SdI scarterà la fattura ricevuta. Scopri di più

Cosa fare se la fattura viene scartata dallo SdI?

Se entro 5 giorni dall’invio il Sistema di Interscambio restituisce una “ricevuta di scarto” e la fattura verrà considerata come non emessa. Nella ricevuta è indicato, tramite un codice, l’errore che il SdI ha rilevato nella fattura, che dovrà essere corretta e ri-emessa entro 5 giorni. Scopri di più

Come richiedere il proprio Codice Destinatario?

Tutti coloro che sceglieranno di gestire le proprie fatture elettroniche attraverso una soluzione dedicata di un intermediario, e non tramite PEC, dovranno richiedere il codice destinatario al proprio fornitore di servizi e successivamente registrarlo sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Scopri di più

Come emettere una fattura elettronica senza il codice fiscale?

Se si ha necessità di emettere fattura elettronica verso un privato non residente in Italia e quindi privo del codice fiscale, sarà necessario inserire “XXXXXXX” nel campo “Codice Destinatario”, un valore alfanumerico identificativo della controparte (fino a 28 caratteri alfanumerici) nel campo “IdCodice” e riportare quest’ultimo anche nel campo “Codice Fiscale. Scopri di più

Cosa può fare Intesa per te?
Il servizio di fatturazione elettronica di Intesa
Scopri la soluzione di fatturazione elettronica per PA, B2B e B2C di Intesa: integrandosi con i sistemi gestionali, consente di velocizzare i processi fiscali, risparmiare tempo e risorse e minimizzare gli errori. La soluzione prevede la gestione e il monitoraggio dell’intero ciclo del documento: dalla sua emissione in formato XML, alla trasmissione al SdI (Sistema di Interscambio), alla conservazione a norma.

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