Home » Soluzioni » Fatturazione elettronica europea: cos’è e quando entrerà in vigore
31.05.2024
| Tempo di lettura: 8 min

Fatturazione elettronica europea: cos’è e quando entrerà in vigore

31 Maggio 2024

L’UE verso l’obbligo di notifica delle operazioni B2b transfrontaliere

Fatturazione elettronica europea

Dal 2030 sarà obbligatorio notificare le transazioni B2b intra-EU. Per gli stati membri è iniziata la “corsa all’adeguamento” e le aziende italiane che commerciano con l’UE dovranno prestare attenzione alle vicende normative dei paesi in cui risiedono i partner commerciali.

In questo articolo scoprirai:

L’UE si sta preparando alla fatturazione elettronica europea? La risposta parrebbe affermativa. Nessuna dichiarazione “ad alta voce” da parte della Commissione, ma negli ultimi mesi sono state apportate alcune revisioni e modifiche agli attuali regolamenti che sembrano preparare il terreno all’obbligo di fatturazione elettronica B2b all’interno dell’UE. Un’operazione di questa portata, d’altra parte, richiede tempo, e sono necessari alcuni step preliminari non solo per la definizione delle specifiche tecniche, ma anche per l’adeguamento della normativa IVA.

Leggi anche: Fatture internazionali? Pensiamo a tutto noi.

Che cos’è la fatturazione elettronica europea

Una vera e propria “fatturazione elettronica europea”, dunque, al momento non esiste.

Tuttavia, l’8 dicembre 2022 è stata emanata la proposta di direttiva ViDA (VAT in the Digital Age), ovvero una revisione del regolamento IVA (VAT Directive 2006/ 112/ EC) a livello europeo che contiene importanti novità per la notifica delle operazioni transfrontaliere, tra cui l’introduzione di un sistema di notificazione obbligatoria per gli stati membri che faciliterà la creazione del mercato digitale unico e l’interoperabilità tra stati.

Che cos’è la direttiva ViDA

La normativa VAT Directive 2006/ 112/ EC, infatti, ha compiuto 17 anni nel 2023, e un suo aggiornamento era atteso e auspicato da tempo per renderla più aderente alle innovazioni intercorse in questi anni (si pensi all’avvento degli e-commerce, alla Brexit…).

Ma a “convincere” l’UE sulla necessità di aggiornare le procedure di notifica sono stati gli ultimi dati sull’evasione fiscale nelle operazioni commerciali transfrontaliere, che quantificano la perdita in circa 61 miliardi di euro all’anno, circa 2000€ di evasione al secondo (Dati Osservatorio Digital B2b). Per combattere il fenomeno e semplificare il monitoraggio, l’UE sembra quindi essersi decisa a uniformare e digitalizzare i processi di transazione. Grazie alla riforma del regolamento VAT, si stima un recupero dell’IVA sul territorio europeo di circa 11 miliardi l’anno.*

Come si è detto, la direttiva ViDA contiene importanti modifiche per le operazioni transfrontaliere, tra cui:

1- L’introduzione di un sistema di notificazione obbligatoria Digital Reporting Requirements (DDR) entro il 2030, ovvero l’obbligo per gli stati membri di notificare i dati sulle operazioni transfrontaliere. Tale obbligatorietà di trasmissione entrerà in vigore solo per le transazioni B2b interne all’UE, mentre rimarrà opzionale per quelle nazionali.

2- L’eliminazione, a partire dal 2025 e per tutti gli stati membri, della clausola che prevede che i clienti debbano preventivamente accettare di ricevere una fattura in formato elettronico e non cartaceo.

3- L’eliminazione dell’art. 232 della VAT Directive, che al momento obbliga gli stati membri a richiedere una deroga per rendere la fatturazione elettronica obbligatoria nel B2b e nel B2c. La sua eliminazione, prevista per il 2026, renderà più semplice per i paesi introdurre questa obbligatorietà, senza dover prima chiedere autorizzazione all’Unione Europea, e la fatturazione elettronica potrà essere considerata la modalità da adottare “di default” rispetto a quella cartacea.

Leggi anche: Perché prepararsi alla fatturazione elettronica internazionale (ed europea)

Quando entrerà in vigore la fatturazione elettronica europea e la roadmap di ViDA

L’introduzione di un obbligo a livello comunitario richiede tempo, poiché è indispensabile dare tempo a tutti gli stati membri di adeguarsi. Già a partire dal 2024, però, gli stati membri potranno imporre l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica – che dovranno rispettare gli standard tecnologici UE – senza richiedere preventiva autorizzazione, mentre le altre modifiche alla ViDA entreranno in vigore gradualmente.

A che punto siamo? Nel corso del 2023, dopo i pareri positivi del Garante europeo della protezione dei dati e del Comitato economico sociale europeo, la proposta di direttiva è stata inviata al Parlamento Europeo che ha proposto 251 emendamenti. Nel 2024 la proposta è stata poi sottoposta al vaglio dell’ECOFIN (l’ente che raggruppa i ministri delle finanze dei diversi paesi) che dovrebbe approvarla all’unanimità e per cui si è ancora in attesa del raggiungimento di un accordo. Una volta approvata dall’ECOFIN, la direttiva ViDA dovrà essere rivista nuovamente dal Parlamento e dalla Commissione.

Il percorso è quindi ancora lungo, ed è ragionevole aspettarsi un ulteriore spostamento in avanti per l’introduzione dell’obbligo di notificazione obbligatoria, dal 2030 al 2035.

Come prepararsi alla fatturazione elettronica europea

Per quanto concerne l’Italia e le fatturazioni nazionali, fino al 2030 non dovrebbero esserci impatti sostanziali, poiché il Sistema di Interscambio è già in grado di elaborare le fatture elettroniche conformi agli standard europei.

Tuttavia è già iniziata la “corsa all’adeguamento” da parte degli stati membri che ancora non hanno introdotto l’obbligo per la fatturazione elettronica B2b, e le aziende italiane che commerciano con altri paesi UE dovranno sforzarsi di seguire le vicende normative dei paesi in cui risiedono i partner commerciali. Spagna, Germania e Polonia dovrebbero introdurre gradualmente l’obbligo di fatturazione elettronica B2b tra il 2025 e il 2026, seguite da Francia e Belgio tra il 2027 e il 2028.

La partnership tra Pagero e Intesa: pensiamo a tutto noi

Per supportare le aziende italiane e i clienti nei prossimi anni di adeguamenti e superare le barriere linguistiche e di fuso orario nello scambio di fatture elettroniche a livello internazionale, Intesa ha stretto una partnership con Pagero, business network globale.

L’international e-invoicing platform permette di gestire l’attivazione della fatturazione elettronica dei vari paesi secondo le roadmap definite dalle normative locali, dando vita a uno smart business network che assicura costantemente la compliance in ambito e-invoicing (fatturazione elettronica) e di LTA (Long Term Archiving, ovvero conservazione a norma), indipendentemente dal settore di appartenenza e dall’area geografica.

Scarica il paper per richiedere informazioni.

 

* European Commission, Questions and Answers: VAT in the Digital Age

Potrebbero interessarti

Voglio essere informato su prodotti, servizi e offerte di INTESA.
Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy.

È possibile ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento inviando una e-mail al seguente indirizzo: privacy_mktg@intesa.it. Oppure, se non si desidera ricevere più le e-mail di marketing, è possibile annullare la sottoscrizione facendo clic sul relativo link di annullamento sottoscrizione, in qualsiasi e-mail.
Per confermare l'iscrizione, controlla la tua email!
Condividi
Fatture internazionali?

Pensiamo a tutto noi.