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22.02.2023
| Tempo di lettura: 7 min

Fatturazione elettronica europea: cos’è e quando entrerà in vigore

L’UE verso l’obbligo di notifica delle operazioni B2b transfrontaliere

Fatturazione elettronica europea

Dal 2028 sarà obbligatorio notificare le transazioni B2b intra-EU. Per gli stati membri è iniziata la “corsa all’adeguamento” e le aziende italiane che commerciano con l’UE dovranno prestare attenzione alle vicende normative dei paesi in cui risiedono i partner commerciali.

In questo articolo scoprirai:

L’UE si sta preparando alla fatturazione elettronica europea? La risposta parrebbe affermativa. Nessuna dichiarazione “ad alta voce” da parte della Commissione, ma negli ultimi mesi sono state apportate alcune revisioni e modifiche agli attuali regolamenti che sembrano preparare il terreno all’obbligo di fatturazione elettronica B2b all’interno dell’UE. Un’operazione di questa portata, d’altra parte, richiede tempo, e sono necessari alcuni step preliminari non solo per la definizione delle specifiche tecniche, ma anche per l’adeguamento della normativa IVA.

Leggi anche: Fatture internazionali? Pensiamo a tutto noi.

Che cos’è la fatturazione elettronica europea e perché se ne parla

Una vera e propria “fatturazione elettronica europea”, dunque, al momento non esiste. Ma sono molti i segnali che ne fanno intuire l’imminente introduzione dell’obbligo per gli stati membri di notificare elettronicamente le operazioni transfrontaliere.

Primo fra tutti la proposta di revisione del regolamento IVA (VAT Directive 2006/ 112/ EC) a livello europeo, denominata “VAT in the Digital Age”, pubblicata l’8 dicembre 2022.

In particolare, sono due le modifiche presenti all’interno della proposta che hanno attirato l’attenzione degli addetti ai lavori.

1- L’introduzione di un sistema di notificazione obbligatoria per le transazioni all’interno dell’UE. Il sistema sarà probabilmente basato sulla fatturazione elettronica, le cui specifiche e architettura tecnologica sono ancora in via di definizione.

2- A partire dal 2025 gli stati membri potranno eliminare la clausola che prevede che i clienti debbano preventivamente accettare di ricevere una fattura in formato elettronico e non cartaceo.

3- L’eliminazione dell’art. 232 della VAT Directive, che al momento obbliga gli stati membri a richiedere una deroga per rendere la fatturazione elettronica obbligatoria nel B2b e nel B2c. La sua eliminazione, quindi, renderà più semplice per i paesi introdurre questa obbligatorietà, senza dover prima chiedere autorizzazione all’Unione Europea, e la fatturazione elettronica potrà essere considerata la modalità da adottare “di default” rispetto a quella cartacea.

È molto probabile, comunque, che l’obbligatorietà entrerà in vigore solo per le transazioni B2b interne all’UE, mentre rimarrà opzionale per quelle nazionali.

Perché si parla di “fatturazione elettronica europea”

La normativa VAT Directive 2006/ 112/ EC compirà 17 anni nel 2023, e un suo aggiornamento era atteso e auspicato da tempo per renderla più aderente alle innovazioni intercorse in questi anni (si pensi all’avvento degli e-commerce, alla Brexit…).

Ma a “convincere” l’UE sulla necessità di aggiornare le procedure di notifica sono stati gli ultimi dati sull’evasione fiscale nelle operazioni commerciali transfrontaliere, che quantificano la perdita in 50-70 miliardi di euro all’anno. Per combattere il fenomeno e semplificare il monitoraggio, l’UE sembra quindi essersi decisa a uniformare e digitalizzare i processi di transazione. Grazie alla riforma del regolamento VAT, si stima un recupero dell’IVA sul territorio europeo di circa 11 miliardi l’anno.*

L’introduzione di questo obbligo, inoltre, faciliterà la creazione del mercato digitale unico e l’interoperabilità tra stati.

Leggi anche: Perché prepararsi alla fatturazione elettronica internazionale (ed europea)

Quando entrerà in vigore la fatturazione elettronica europea

L’introduzione di un obbligo a livello comunitario richiede tempo, poiché è indispensabile dare tempo a tutti gli stati membri di adeguarsi. Già a partire dal 2024, però, gli stati membri potranno imporre l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica – che dovranno rispettare gli standard tecnologici UE – senza richiedere preventiva autorizzazione, mentre le altre modifiche alla ViDA entreranno in vigore gradualmente a partire dal 2025.

L’anno di svolta sarà però il 2028, da quando sarà obbligatorio notificare le transazioni B2b intra-EU.

Come prepararsi alla fatturazione elettronica europea

Per quanto concerne l’Italia e le fatturazioni nazionali, fino al 2028 non dovrebbero esserci impatti sostanziali, poiché il Sistema di Interscambio è già in grado di elaborare le fatture elettroniche conformi agli standard europei.

Tuttavia è già iniziata la “corsa all’adeguamento” da parte degli stati membri che ancora non hanno introdotto l’obbligo per la fatturazione elettronica B2b, e le aziende italiane che commerciano con altri paesi UE dovranno sforzarsi di seguire le vicende normative dei paesi in cui risiedono i partner commerciali. Bulgaria, Romania, Serbia, Polonia e Belgio dovrebbero introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica B2b entro il 2023, seguite da Francia, Slovacchia, Finlandia, Danimarca e Spagna tra il 2024 e il 2025.

La partnership tra Pagero e Intesa: pensiamo a tutto noi

Per supportare le aziende italiane e i clienti nei prossimi anni di adeguamenti e superare le barriere linguistiche e di fuso orario nello scambio di fatture elettroniche a livello internazionale, Intesa ha stretto una partnership con Pagero, business network globale.

L’international e-invoicing platform permette di gestire l’attivazione della fatturazione elettronica dei vari paesi secondo le roadmap definite dalle normative locali, dando vita a uno smart business network che assicura costantemente la compliance in ambito e-invoicing (fatturazione elettronica) e di LTA (Long Term Archiving, ovvero conservazione a norma), indipendentemente dal settore di appartenenza e dall’area geografica.

Scarica il paper per richiedere informazioni.

 

* European Commission, Questions and Answers: VAT in the Digital Age

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