Automotive: 5 ottimi motivi per investire in digitalizzazione
Dalla smart mobility al rapporto con clienti e fornitori, ecco i 5 principali perché della digitalizzazione automotive.
Digitalizzare non significa solo eliminare la carta, ma anche cambiare la propria competitività nel mercato, migliorare l’immagine dell’azienda e saper cogliere le evoluzioni del futuro.
Nonostante la ripresa registrata nel primo semestre del 2021, il settore automotive non ha ancora ritrovato stabilità, complice il cambiamento innescato da diversi fattori.
La pandemia, gli sbalzi di mercato, l’aumento del costo delle materie prime e il blocco del canale di Suez, solo per fare un esempio, hanno causato un importante ritardo nella consegna delle auto di nuova fabbricazione a beneficio dell’usato.
Contemporaneamente, la possibilità di una smart mobility e l’imperativo della sostenibilità stanno creando nuovi scenari evolutivi.
Il tema dell’evoluzione del settore automotive e di come affrontarlo è stato al centro anche del secondo appuntamento di InTrust Day On Tour, con Paolo Brizzi, Digital Factory Program Manager, CIM4.0, Matteo Panfilo, Chief Solution Officer di Intesa e Francesca Cravotto, Supply Chain Solutions Consultant di Intesa.
Vediamo, nel dettaglio, 5 buoni motivi per digitalizzare il settore automotive.
Automotive: 5 ottimi motivi per investire in digitalizzazione
1 – Perché la smart mobility è realtà
Apparecchiature in grado di prevenire colpi di sonno e di leggere la segnaletica stradale per aumentare la sicurezza alla guida. I sistemi ADAS – Advanced Driver Assistance System oggi sono presenti, con tecnologie più o meno avanzate, in ogni macchina di nuova fabbricazione. Allo stesso tempo, è ormai comune la presenza di servizi di car sharing per la mobilità sostenibile in città. La smart mobility è oggi realtà, e sicuramente continuerà ad evolversi e diffondersi. Veicoli sempre più digitali, interconnessi e autonomi implicano anche un’elevata capacità di gestione e analisi dei dati, da integrare nella rimodulazione della catena produttiva.
2 – Per stare al passo di clienti e fornitori
Moltissime aziende dell’automotive e non solo, per rispondere alla crisi della pandemia, hanno avviato un percorso di trasformazione digitale profonda, in particolare i grandi player, che beneficiano di maggiori possibilità di investimento. L’accelerazione verso il digitale, tuttavia, implica la revisione dei processi che coinvolgono fornitori e partner. Questi ultimi, per rimanere sul mercato, dovranno stare al passo di questa trasformazione.
3 – Per guadagnare vantaggio competitivo
Se da un lato la digitalizzazione è necessaria per mantenere la presenza sul mercato, dall’altro può diventare una leva importante per guadagnare terreno sui competitor, offrendo ai partner la possibilità di integrare sistemi e dati e migliorare l’efficienza.
4 – Perché il PNRR è un’opportunità
La prima missione del PNRR prevede investimenti nell’ambito dell’innovazione e della digitalizzazione. In questo contesto, viene definita anche la “Transizione 4.0” consistente in un piano di incentivi attuati attraverso crediti di imposta che andranno a coprire attività di ricerca e sviluppo ma anche in tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato.
5 – Perché la sostenibilità non è più un’opzione
I consumatori sono cambiati: le manifestazioni del Friday for Future, gli SDGs dell’ONU, gli obiettivi del G20 hanno reso i clienti più sensibili alle tematiche della sostenibilità ambientale e non, un tema su cui sempre più si sposta l’attenzione durante la scelta d’acquisto.
La digitalizzazione dei dati, degli interscambi, l’efficientamento dei processi e delle spedizioni contribuiscono in modo concreto a ridurre l’impatto ambientale di ogni processo produttivo.