Home » Soluzioni » Fatturazione elettronica europea: cos’è e quando entrerà in vigore
02.07.2025
| Tempo di lettura: 9 min

Fatturazione elettronica europea: cos’è e quando entrerà in vigore

2 Luglio 2025

L’UE verso l’obbligo di notifica delle operazioni B2b transfrontaliere

Fatturazione elettronica europea

Dal 2030 sarà obbligatorio notificare le transazioni B2b intra-EU. Per gli stati membri è iniziata la “corsa all’adeguamento” e le aziende italiane che commerciano con l’UE dovranno prestare attenzione alle vicende normative dei paesi in cui risiedono i partner commerciali.

In questo articolo scoprirai:

L’UE si sta preparando alla fatturazione elettronica europea? La risposta parrebbe affermativa. Nessuna dichiarazione “ad alta voce” da parte della Commissione, ma negli ultimi mesi sono state apportate alcune revisioni e modifiche agli attuali regolamenti che sembrano preparare il terreno all’obbligo di fatturazione elettronica B2b all’interno dell’UE. Un’operazione di questa portata, d’altra parte, richiede tempo, e sono necessari alcuni step preliminari non solo per la definizione delle specifiche tecniche, ma anche per l’adeguamento della normativa IVA.

Leggi anche: Fatture internazionali? Pensiamo a tutto noi.

Che cos’è la fatturazione elettronica europea

La cosiddetta “fatturazione elettronica europea” non è ancora attiva in forma completa, ma l’Unione Europea ha avviato un percorso concreto per renderla realtà. Il passo decisivo è arrivato con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’UE, il 25 marzo 2025, del Pacchetto ViDA – “VAT in the Digital Age”.

Questo pacchetto di riforme introduce importanti novità per modernizzare la gestione dell’IVA in tutta Europa e combattere l’evasione fiscale stimata tra i 50 e i 70 miliardi di euro l’anno. Tra le misure chiave spicca l’obbligo, a partire dal 2030, di notificare elettronicamente tutte le transazioni B2B intra-UE, utilizzando formati e sistemi digitali armonizzati a livello europeo.

Ma c’è di più. Con ViDA, l’Unione Europea ha eliminato l’obbligo per gli Stati membri di chiedere autorizzazione preventiva per introdurre la fatturazione elettronica a livello nazionale. In altre parole, ogni Paese può ora decidere in autonomia tempi e modalità di adozione, accelerando la transizione verso un sistema digitale unico.

La direttiva prevede anche l’evoluzione dell’attuale modello IVA, attraverso l’estensione del One-Stop Shop (OSS), un portale unico per la dichiarazione IVA da utilizzare in tutta l’Unione. Allo stesso tempo, viene introdotto il regime del fornitore presunto, che responsabilizza le piattaforme digitali nella riscossione dell’IVA quando operano tra venditori non registrati.

L’obiettivo dell’UE è chiaro: digitalizzare e uniformare le regole fiscali, semplificando gli adempimenti per le imprese, migliorando il monitoraggio delle operazioni transfrontaliere e facilitando la creazione di un mercato digitale unico.

Che cos’è la direttiva ViDA

Perché si parla di “fatturazione elettronica europea”

La normativa VAT Directive 2006/ 112/ EC compirà 20 anni nel 2026, e un suo aggiornamento era atteso e auspicato da tempo per renderla più aderente alle innovazioni intercorse in questi anni (si pensi all’avvento degli e-commerce, alla Brexit…).

Ma a “convincere” l’UE sulla necessità di aggiornare le procedure di notifica sono stati gli ultimi dati sull’evasione fiscale nelle operazioni commerciali transfrontaliere, che quantificano la perdita in 50-70 miliardi di euro all’anno. Per combattere il fenomeno e semplificare il monitoraggio, l’UE sembra quindi essersi decisa a uniformare e digitalizzare i processi di transazione. Grazie alla riforma del regolamento VAT, si stima un recupero dell’IVA sul territorio europeo di circa 11 miliardi l’anno.*

L’introduzione di questo obbligo, inoltre, faciliterà la creazione del mercato digitale unico e l’interoperabilità tra stati.

Leggi anche: Perché prepararsi alla fatturazione elettronica internazionale (ed europea)

Quando entrerà in vigore la fatturazione elettronica europea 

L’introduzione di un obbligo a livello comunitario richiede tempo, poiché è indispensabile dare tempo a tutti gli stati membri di adeguarsi. In seguito alla tanto attesa pubblicazione definitiva della direttiva ViDA gli stati membri potranno imporre l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica – che dovranno rispettare gli standard tecnologici UE – senza richiedere preventiva autorizzazione alla Commissione Europea, come è accaduto in passato per i mandati di fatturazione elettronica in Italia e Germania.

L’anno di svolta sarà però il 2030 da quando sarà obbligatorio notificare le transazioni B2b intra-EU.

Direttiva ViDA: cosa cambia dal 14 aprile 2025

A seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la prima data da tenere a mente è imminente. Già dal 14 aprile infatti entrano in vigore importanti modifiche, mentre le altre modifiche alla ViDA entreranno in vigore gradualmente.

Cosa cambia dal 14 aprile? Per l’Italia, sostanzialmente poco: già da tempo infatti il nostro paese ha istituito la fatturazione elettronica obbligatoria. Ad essere più impattati saranno invece gli Stati Membri che devono ancora istituirne l’obbligatorietà all’interno dei confini nazionali:

  1. Gli stati membri potranno imporre l’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica – che dovranno rispettare gli standard tecnologici UE – senza richiedere preventiva autorizzazione.
  2. L’emissione delle fatture elettroniche non sarà più soggetta all’accordo del cliente, quindi le imprese dovranno essere pronte ad accettarle nel caso in cui uno Stato membro introduca un regime nazionale.

Come prepararsi alla fatturazione elettronica europea

Per quanto concerne l’Italia e le fatturazioni nazionali già partite prima del 2024 (Germania, Francia e Romania), la direttiva prevede ulteriori 5 anni di tempo, fino al 2035, per valutare gli adeguamenti e rientrare nelle prerogative ViDA (modello interoperabile, fattura compatibile EN 16931). Fino ad allora, dunque, non dovrebbero esserci impatti sostanziali, poiché il Sistema di Interscambio è già in grado di elaborare le fatture elettroniche conformi agli standard europei.

Finalmente, una volta definito chiaramente il perimetro comunitario, i vari stati membri sono partiti nell’intenzione di definire e avviare mandati di fatturazione elettronica B2B. Le aziende multinazionali, che attualmente hanno aderito all’obbligo di fatturazione elettronica in Italia, dovranno adeguarsi, nelle tempistiche definite da ogni stato membro, ai precetti normativi dei paesi in cui risiedono sia le loro branch che i loro partner commerciali. Germania, in più fasi, e Romania sono partite con l’obbligo di fatturazione elettronica B2B tra il 2024 e gli inizi del 2025.

Nel 2026, primo vero e proprio anno clou, si aggiungeranno in ordine Belgio, Polonia, Croazia e Francia rendendo l’obbligo di l’obbligo di fatturazione elettronica B2b sempre più diffuso all’interno della Comunità Europea. Si attendono novità anche dagli stati restanti, su tutti la Spagna, che entro il 2030 dovranno dotarsi della fatturazione elettronica tra le aziende, con l’obiettivo di digitalizzare i processi e perseguire l’obiettivo europeo di ridurre il gap IVA. 

La soluzione di Intesa: pensiamo a tutto noi

Per supportare le aziende italiane e i clienti nei prossimi anni di adeguamenti e superare le barriere linguistiche e tecnologiche nello scambio di fatture elettroniche a livello internazionale, Intesa ha predisposto una piattaforma, con l’obiettivo di presentarsi come “Single Point of Interface”

L’international e-invoicing platform permette di gestire l’attivazione della fatturazione elettronica dei vari paesi secondo le roadmap definite dalle normative locali, dando vita a uno smart business network che assicura costantemente la compliance in ambito e-invoicing (fatturazione elettronica). 

Inoltre, viste le novità sul fronte e-Archiving, con l’inserimento della Conservazione tra i servizi fiduciari europei, la piattaforma è nativamente collegata con il sistema LTA (Long Term Archiving, ovvero conservazione a norma) consentendo di scegliere così un partner unico per l’intero ciclo dei documenti, indipendentemente dal settore di appartenenza e dall’area geografica.

Scarica il paper per richiedere informazioni.

 

* European Commission, Questions and Answers: VAT in the Digital Age

Potrebbero interessarti

Voglio essere informato su prodotti, servizi e offerte di INTESA.
Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy.

È possibile ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento inviando una e-mail al seguente indirizzo: privacy_mktg@intesa.it. Oppure, se non si desidera ricevere più le e-mail di marketing, è possibile annullare la sottoscrizione facendo clic sul relativo link di annullamento sottoscrizione, in qualsiasi e-mail.
Per confermare l'iscrizione, controlla la tua email!
Condividi
Fatture internazionali?

Pensiamo a tutto noi.