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01.07.2019
| Tempo di lettura: 5 min

Il ruolo degli Smart Contract nei progetti blockchain

Tra automatismo e decentralizzazione, quali sono i benefici dell’impiego dei “contratti intelligenti” in ambito DLT?

Con il termine smart contract si fa riferimento a un protocollo informatico in grado di recepire la volontà dei contraenti al realizzarsi di determinate condizioni definite dagli stessi e di riuscire a dar seguito in maniera automatica a quanto stabilito.

Nick Szabo nel 1994 ideò il concetto degli smart contract ma soltanto in seguito questi si svilupparono e si diffusero. Il motivo per cui queste soluzioni non si concretizzarono subito risiede nel fatto che solo recentemente, attraverso la diffusione della tecnologia DLT (Distributed Ledger Technology) hanno trovato lo spazio per realizzarsi in modo compiuto offrendo i loro innumerevoli benefici.

Solo una tecnologia legata al peer-to-peer, infatti, è in grado di garantire l’immodificabilità e il controllo che sono aspetti determinanti per questo ambito normativo di carattere informatico. Esiste un legame intrinseco tra la blockchain, parte della tecnologia DLT e gli smart contract.

Questi ultimi, cosiddetti contratti intelligenti, hanno l’obiettivo di semplificare e rendere più celeri le trattative commerciali o di tipo economico, ridurre i costi dei processi autorizzativi e  incrementarne la sicurezza. Possono vantare una maggior affidabilità ed efficienza rispetto ai contratti tradizionali in quanto sono in grado di beneficiare delle peculiarità infrastrutturali della blockchain e dell’immodificabilità dei dati.

Proprio la struttura decentralizzata della blockchain e la certificazione di blocchi concatenati fra di loro, permettono la salvaguardia delle informazioni impedendone l’eliminazione, la modifica e la visibilità  dei dati (essendo crittografati) che sono registrati al suo interno, salvo espresso consenso del titolare dei dati stessi.

Per contro, come nei contratti tradizionali, vi potranno essere delle modifiche dei dati anche all’interno della blockchain; a differenza dei primi, che non godono dei benefici di questa tecnologia, ogni modifica verrà tracciata permettendo così agli utenti di avere una visione totalmente trasparente della trattativa o della transazione.

Non sono mancate delle critiche a questa peculiarità e cioè al fatto che per quanto la blockchain sia improntata alla protezione dei dati non potrà mai impedire l’inserimento al suo interno di informazioni false o inesatte. Nonostante ciò possa verificarsi, la rete stessa è in grado di rilevare questo tipo di accadimenti, in tempi brevi e attraverso controlli incrociati.

Altra peculiarità di cui possono vantare gli smart contract se abbinati ad una tecnologia DLT è la loro esecuzione automatica di una prestazione secondo la logica If-This-Then-That al verificarsi delle condizioni precedentemente stabilite dalle parti. Così facendo viene ridotto notevolmente il rischio di inadempimento rispetto ad un qualsiasi altro rapporto contrattuale tradizionale.

I contraenti potranno stabilire a loro piacimento se inserire gli input, che comporteranno l’immediata esecuzione del contratto, all’interno del codice oppure all’esterno, andando a interpellare i cosiddetti “oracle”.

Bisogna tener presente che l’esecuzione semplificata degli smart contract è anche favorita dalle caratteristiche proprie della blockchain che sono appunto la totale trasparenza e la condivisione delle informazioni a tutte le parti coinvolte nel sistema. Queste peculiarità permettono, infatti, la stipula di contratti con un maggior grado di consapevolezza e certezza.

Il combinarsi di tutte queste caratteristiche fornite dalla blockchain potrà ridurre drasticamente il numero dei contenziosi o quanto meno procureranno i mezzi per eseguire risoluzioni più celeri. Dal momento che i dati ivi inseriti divengono immutabili e potranno essere sempre visibili (in quanto memorizzati all’interno del sistema) questo implica che potranno essere sempre recuperati per qualsiasi fine, ad esempio: attestazione, prova processuale, ricostruzioni fattuali, ecc.). La blockchain si è già dimostrata particolarmente adatta per gestire gli smart contract nei settori agrifood, automobilistici e anche immobiliari.

Si possono quindi sottolineare  varie motivazioni per cui gli smart contract, attraverso l’abbinamento con la tecnologia blockchain, sono riusciti ad entrare nel business e a diffondersi velocemente: uno scambio veloce di informazioni, un abbattimento dei costi che normalmente si sostengono per le trattative tradizionali, un accesso ai dati facile e costante, la garazia del rispetto delle normative vigenti, una riduzione delle risorse coinvolte nella gestione dei contratti e un’eliminazione delle pratiche manuali e burocratiche tipiche delle attività standard.

Ne consegue da quanto fin qui scritto che il ciclo di vita di ogni contratto sarà notevolmente accelerato qualora si dovesse far uso degli smart contract all’interno della tecnologia blockchain.

 

A cura di Beatrice Tafini – Digital Compliance Consultant, Intesa (Gruppo IBM)

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