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04.03.2024
| Tempo di lettura: 6 min

InTerview: Layla Abjlini, Project Manager

4 Marzo 2024

Le persone di Intesa raccontano la loro professionalità

Nel dinamico panorama dell’industria tecnologica, il ruolo del project manager riveste un’importanza cruciale per il successo e la consegna efficace dei progetti. In questa intervista, Layla Abjlini ci svela i segreti del suo mestiere e le sfide affrontate nel gestire progetti complessi in un ambiente così competitivo. 

In questo articolo scoprirai:

Esplorare la curiosità, coltivare il pensiero critico e investire nella formazione continua sono pilastri essenziali per eccellere nel proprio lavoro.

In questa intervista, Barbara Ferrari, Head of Business Analyst di Intesa offre uno sguardo approfondito sul ruolo del Business Analyst, delineando la sua responsabilità nello studio e nell’ottimizzazione dei processi aziendali, oltre a condividere il lato più intrigante del suo lavoro: la continua ricerca di nuove possibilità e la risoluzione creativa dei problemi.

Qual è stato il tuo percorso formativo?

Ho avuto una formazione prettamente scientifica, frequentando il liceo scientifico per poi proseguire con il corso di Laurea in Economia e Statistica per le organizzazioni all’Università di Torino.

Di cosa si occupa il project manager in un’azienda?

Il project manager è il “regista” del progetto. Il suo scopo è quello di raggiungere gli obiettivi del progetto che può prevedere la realizzazione di un prodotto o di un servizio. Si tratta di una gestione a 360 gradi dall’inizio del progetto alla sua conclusione.
Il project manager è una figura poliedrica, fra le sue mansioni c’è sicuramente il monitoraggio della qualità, dei costi e soprattutto delle scadenze. 

L’aspetto relazionale è fondamentale, il project manager si occupa delle interazioni con il cliente cercando, nell’ambito del progetto, di cogliere le esigenze e le eventuali criticità. Sii occupa anche della gestione interna del team di lavoro, aspetto fondamentale che consente di organizzare le attività che consentiranno di portare a termine il progetto.

Il project manager può occuparsi di progetti molto diversi. Quali sono secondo te le sfide specifiche e gli aspetti più positivi di essere una project manager che lavora nell’innovazione e nel mondo IT?

La sfida di questo ruolo è anche l’aspetto che io apprezzo di più ovvero la Dinamicità.  Credo che dinamicità sia il termine che meglio definisce la professione del Project Manager nel mondo IT. 

Questa professione prevede la combinazione del mondo, o meglio, universo IT che credo sia un settore tanto affasciante quanto veloce perché continuamente in evoluzione e l’ho osservato nella mia breve iniziale carriera in Intesa: nel giro di pochi mesi sono cambiate le metodologie, gli strumento e l’organizzazione stessa del lavoro. Questo si combina perfettamente con una professione altrettanto veloce e dinamica, che è quella del project manager: per quanto il prodotto o il servizio su cui lavoriamo possa essere spesso molto simile, ogni progetto è diverso dall’altro, ognuno ha la propria identità perchè coinvolge clienti diversi, con esigenze diverse e background diversi.

Qual è l’aspetto più interessante del tuo lavoro?

Per le motivazioni che citavo prima credo che l’aspetto più interessante del mio lavoro sia la capacità di essere continuamente in movimento ma soprattutto in crescita. Non esistono operazioni ripetitive perché in base alle condizioni possono cambiare i metodi, gli approcci e le strategie. Questi aspetti oltre a favorire un livello alto di motivazione rendono questo lavoro una fonte continua e inesauribile di conoscenza e crescita.

Cosa consiglieresti a una persona che vuole lavorare diventare project manager?

In termini pratici consiglierei a chiunque voglia intraprendere questo percorso di provare a fare un po’ di interviste a persone che svolgono questo mestiere per informarsi meglio sulle modalità di lavoro, anche LinkedIn e Google sono strumenti molto utili in questo senso. In questo modo è possibile avere un’idea più definita del ruolo del PM e come viene concepito all’interno delle varie organizzazioni aziendali. 

Poi ci sono sicuramente le soft skills di cui bisogna tenere conto, Il project manager non è un mestiere da manuale, sicuramente consiglierei di avere la pazienza e la flessibilità mentale per imparare sul campo. Serve molta empatia poiché il nostro ruolo prevede l’interazione con molte persone diverse ogni giorno ma soprattutto la voglia di mettersi in gioco perché ogni giorno c’è qualcosa da imparare soprattutto nell’IT.

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