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21.05.2020
| Tempo di lettura: 7 min

Supply Chain e Operations Management del post Covid-19

Futuro immediato, problematiche e opportunità

Dalle materie prime al commercio al dettaglio, tutta la filiera produttiva risentirà dei cambiamenti innescati dal lockdown. Cosa si può trasformare in opportunità, e in che modo?

Come la pandemia cambierà il futuro dell’umanità è la domanda che maggiormente ricorre nei talk show televisivi e nei dibattiti social quotidiani. Si va dalle ipotesi di chi crede che con l’arrivo di un vaccino non cambierà nulla, a quelle più ottimiste di chi pensa che questo periodo abbia migliorato noi stessi e il nostro rapporto con l’ambiente.

Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. Le grandi turbolenze di carattere naturale, economico, militare modificano sempre il corso della storia e soprattutto le abitudini umane. Difficilmente portano ad un mondo idilliaco, ma certamente richiedono degli assestamenti che sta a noi condurre verso il meglio.
Per poter migliorare è necessario lavorare per il cambiamento, avendo ben chiara una visione e una strategia da perseguire.

Il cliente scopre i vantaggi degli acquisti online

Innanzitutto è necessario cercare di capire quali nuove abitudini e problematiche porterà la pandemia, per trasformarle in opportunità.
In ambito consumi ci siamo già accorti quanto tutto sia diverso da prima. Le code ai supermercati alimentari spaventano per i lunghi tempi di attesa, la prossimità con gli altri, la scomodità di mascherina e guanti.
Per i negozi che vendono altri generi si capirà meglio durante la fase 2, seppure un quadro d’insieme sia già abbastanza chiaro. Quanti di noi avranno voglia di stazionare in un negozio di abbigliamento, in una libreria o anche in un centro commerciale al chiuso come prima? Di passeggiare in cerca di acquisti dovendo mantenere il distanziamento fisico e tenere addosso guanti e mascherina?

Dopo i mesi in casa, forse sarà più invitante fare una passeggiata nei boschi o al mare. Soprattutto dopo avere visto la comodità degli acquisti on line e della consegna a domicilio, già piuttosto evidente con l’esplosione di Amazon e altre piattaforme commerciali pre-lockdown.
Come cambierà, dunque, il Supply Chain & Operations Management dopo questo cambio di abitudini e comportamenti del consumatore finale?
Proviamo ad analizzarlo.

B2C: le trasformazioni nell’Operation Mangement del commercio al dettaglio

Come si è detto, il commercio al dettaglio, incluso quello organizzato dei supermercati e dei centri commerciali, inevitabilmente ha perso attrattiva a favore del commercio on line. Non dimentichiamo inoltre che il commercio al dettaglio, oltre ai problemi di stazionamento fisico del cliente nel punto vendita, subisce un doppio passaggio sullo stock: dal produttore al negozio. Il prodotto può infatti non essere subito disponibile in negozio e va richiesto, o ad altri negozi della catena (se trattasi di franchising) o al produttore stesso, con relativi tempi di attesa da parte del cliente. Fattore che incide soprattutto sul cosiddetto “consumatore compulsivo” e sul suo ritorno in negozio.

L’online invece agisce invece sullo stock del produttore, che ne dà evidenza immediata al consumatore, il quale clicca e acquista senza necessità di passare dal punto vendita. Ma anche qui subentra un fattore incisivo, ossia il tempo di spedizione al consumatore finale che, se troppo lungo, può portare a cercare la merce su altro sito e a non concludere l’acquisto. Nel caso dell’online quindi ci si deve concentrare sul tempo che passa tra ordine, scelta del vettore, tempi di carico e di consegna.

Nel B2C digitale diventa quindi indispensabile una gestione ottimale dello stock del produttore e delle spedizioni, che devono essere rapide, tracciate e convenienti. Questo potrebbe diventare il cardine del commercio e della distribuzione dell’immediato futuro per un mercato parcellizzato, ossia fatto da una miriade di consumatori finali, al posto di quello più contenuto e diluito degli store e dei punti vendita.

B2B: le opportunità nella Supply Chain

Nel B2B, invece, sarà sempre più importante l’ottimizzazione e il controllo delle materie prime o dei semilavorati necessari per la produzione degli stock, con una valutazione molto accurata delle scorte per evitare ricadute sui costi del magazzino.
Per questo acquista ancora più importanza il ruolo dell’Artificial Intelligence, grazie alla quale si può avere in poco tempo una visione completa della Supply Chain che si sta gestendo e una previsione dell’andamento futuro del magazzino. Si può così avere anche ampio margine di scelta sul monitoraggio delle giacenze, e quindi dei costi.

Attenzione ai cambiamenti del mercato

Occorre quindi avere sempre sotto controllo sia le fasi di trasformazione della domanda (da store a online e viceversa) sia gli approvvigionamenti dai fornitori per far quadrare il bilancio.

L’online per molti beni è un mercato che cambia velocemente, e che potrebbe cambiare il suo indirizzamento a seguito, per esempio, di una maggiore sicurezza dei consumatori negli acquisti fuori casa per la minore aggressività del virus, del ritorno al piacere dello shopping in negozio, della riduzione (ma anche aumento) delle norme di distanziamento fisico. Occorre quindi rapidità nella gestione della produzione e della distribuzione tra mercato virtuale e fisico.
Ma lo stesso approvvigionamento delle risorse può essere influenzato da molti fattori, come il lockdown improvviso di alcune aree, le difficoltà economiche di fornitori prima affidabili e ora resi instabili dalle conseguenze della pandemia, le rotte di spedizione bloccate o cambiate per motivazioni legate alla pandemia.

ll controllo della Supply Chain e delle Operations diventa ricco di informazioni molto diverse tra loro, e quindi complicato. Solo motori potenti di Artificial Intelligence possono valutare in contemporanea miriadi di dati e KPI di diversa natura, rilevando immediatamente le variazioni effettive e potenziali e dando immediatamente soluzioni alternative o modelli predittivi da condividere con i trading partner.

L’affidabilità della filiera in termini di fornitura

Come si è detto, altro elemento di cui si dovrà tenere sempre più conto è l’affidabilità della filiera che potrebbe non rivelarsi all’altezza del passato. Ė necessario pertanto controllare con serietà, imparzialità e in modo continuativo il rating commerciale ed economico dei fornitori ma anche la qualità dei prodotti e del trasporto per evitare brutte sorprese.

Occorre accorgersi per tempo se un fornitore abbassa il suo livello di solvibilità, perché ciò influenze la sua tenuta sul mercato e quindi la sua capacità produttiva e, nel contempo potrebbe anche abbassarsi la qualità dei prodotti forniti. Per questo possono risultare molto utili soluzioni di controllo automatico dell’affidabilità creditizia (credit check) dei fornitori oltre che dei clienti. Ancora più utile è la tracciatura automatica, fiduciaria e a valenza probatoria di tutti gli step di filiera (dalle materie prime al consumatore finale) come accade nelle progettualità blockchain, i cui dati digitali provengono dai cicli di procurement e accordo con i fornitori, di produzione, trasporto e distribuzione,oltre a dati dell’EDI (Electronic Data Interchange) e dell’IoT (Internet of Things), ma non solo.

Naturalmente, sulla base di un rapporto di collaborazione, il fornitore può anche ottenere un aiuto importante da parte del proprio cliente in un’ottica win-win, specialmente quando si affrontano momenti di crisi. Quindi, quando possibile, sistemi di dynamic discounting possono aiutare entrambe le parti: l’una a risollevarsi finanziariamente, l’altra a mantenere in piedi fornitori affidabili caduti nelle difficoltà del momento, avendo anche un beneficio economico nel breve.

Il Supply Chain & Operations Management conosce situazioni varie e disomogenee spiegate dalle differenze tra settori produttivi, dalle tipologie di clienti e fornitori, ma le piattaforme digitali sanno comunque dare risposte immediate ai bisogni, alle necessità e ai cambiamenti adattandosi alle caratteristiche di ogni settore.

 

A cura di Luigi Traverso – Head of B2B Solutions, Intesa (Gruppo IBM)

 

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