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03.04.2020
| Tempo di lettura: 8 min

Coronavirus: le aziende rispondono all’emergenza e progettano la ripresa

Il ruolo strategico della digitalizzazione al tempo del COVID-19

Pietro Lanza, General Manager Intesa (Gruppo IBM) fa il punto della situazione sulla reazione delle aziende alla pandemia e sulle strategie per la ripresa.

In numerosi Stati, l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo ha portato a scelte di lockdown, che, con sfumature diverse, implicano riduzione della mobilità degli individui, divieto di assembramento e isolamenti forzati. Tutte queste misure volte alla riduzione dell’espansione del contagio impattano non solo i singoli cittadini, ma anche le aziende e le società nel loro complesso, provocando ripercussioni sulla psiche, sulla società e sull’economia.

Essere più agili per garantire la Business Continuity ai tempi del COVID-19

 “È fondamentale gestire questa situazione, unica nel suo genere, con la giusta lucidità” ha riferito in una recente intervista Pietro Lanza, General Manager Intesa (IBM Group) e Blockchain Director IBM Italia. “È altrettanto importante, anche in piena crisi, essere lungimiranti e prepararsi per il momento in cui si dovrà scendere nuovamente in campo; le aziende che oggi stanno investendo in innovazione saranno quelle che riusciranno a trarre i maggiori vantaggi competitivi non solo nel breve, ma anche nel medio termine.”

Proiettarsi in un’ottica di ripresa, miglioramento e aumento della produzione consentirà di soddisfare la futura domanda, di essere pronti a cogliere le opportunità del mercato e di rispondere alle nuove esigenze.

“L’abbiamo vissuto in azienda e lo stiamo testando durante il lockdown indotto”, prosegue Lanza “Intesa, infatti, fa parte di quelle aziende che continuano ad essere pienamente operative per supportare il Sistema Paese anche durante l’emergenza sanitaria. Grazie a strumenti digitali, allo smart working, alla totale remotizzazione delle operations e a un piano di continuity aziendale avviato sin dall’inizio dell’emergenza, garantiamo l’erogazione dei servizi ai nostri clienti e il supporto necessario a migliorare l’utilizzo degli stessi”. 

Lo smart working ha permesso di reagire immediatamente ad un contesto ambientale che è evoluto rapidamente nel giro di pochi giorni. “È una metodologia di lavoro che abbiamo abbracciato da tempo e si è rivelato fondamentale per non intaccare la produttività durante il progressivo aumento delle limitazioni agli spostamenti del personale”. Tool di collaboration consentono ad Intesa di far interagire i team anche a distanza: applicazioni di messaggistica istantanea aziendale e sistemi di video-conference permettono di creare delle riunioni virtuali che si avvicinano molto a quelle tradizionali. Dashboard digitali condivise e tool di project management evoluti rendono possibile pianificare, gestire e monitorare il lavoro a distanza, condividendo le attività tra colleghi e verso aziende partner partner e clienti.

La digitalizzazione: un primo passo per la ripresa

“Siamo consapevoli che molte aziende hanno dovuto interrompere le operations per contribuire alla limitazione della diffusione della pandemia da coronavirus e l’augurio è che si possa presto intravedere un percorso di ripresa per tutte queste realtà”. Ci sono anche molte aziende che, pur essendo oggi parzialmente o totalmente operative, si trovano in estrema difficoltà a causa dell’adozione di strumenti poco digitali e quindi poco idonei per gestire l’emergenza attuale. “Molte aziende ci contattano, infatti, per implementare soluzioni che consentano di svolgere da remoto diverse attività, per poter tutelare la salute dei propri dipendenti e poter servire adeguatamente i loro clienti.” ha proseguito Lanza.

“Un esempio sono le richieste di interazione remota che parte dalla video interazione per arrivare alla sottoscrizione dei contratti in digitale. Tramite la digitalizzazione dell’intero processo di vendita e di erogazione della consulenza da remoto che include la creazione della documentazione, la definizione di workflow di firma, lo scambio e archiviazione dei documenti, è possibile far fronte alle limitazioni imposte alla mobilità delle persone e all’assenza di dispositivi di stampa e scansione nelle abitazioni dei dipendenti delle aziende. Questa tipologia di servizio ci viene richiesta in particolare da aziende del mondo Financial Services e Automotive che hanno subito una drastica riduzione del numero delle filiali disponibili al pubblico.”

Sempre in ambito servizi, uno scenario è quello della riduzione degli orari di apertura degli sportelli aperti al pubblico. “È cresciuta moltissimo la richiesta di sistemi di riconoscimento in modalità self – il self onboarding per i servizi – che sfruttano l’intelligenza artificiale per effettuare comparazioni tra i tratti biometrici del viso con quelli della carta di identità e consentono di effettuare l’identificazione sicura degli utenti anche a distanza come previsto dalle più stringenti normative in materia.”

Un altro caso è quello del miglioramento della Customer Experience per tutti quei servizi online che hanno visto un boom di richieste nelle ultime settimane. “Creare servizi customer-centric è sempre più importante, per questo ci stanno arrivando richieste di servizi di voice recognition.” Tra le più importanti applicazioni del riconoscimento vocale vi sono l’identificazione della persona, l’accesso a servizi d’assistenza basati su bit, l’attivazione di servizi e l’approvazione di pagamenti.

Correre ai ripari oggi con uno sguardo a domani

Oggi la maggior parte di queste imprese sta agendo con un approccio tattico e puntuale per far fronte all’emergenza ma “questa situazione può trasformarsi in un’opportunità per chi guarda alla ripresa con un occhio lungimirante. Non aspettiamo che riparta tutto, agiamo già oggi.” Pietro Lanza ribadisce l’importanza di prendere scelte strategiche. “Alcune aziende italiane hanno riconvertito la loro produzione, per esempio Ferrari sta producendo respiratori per la terapia intensiva, Gucci e Prada mascherine, Armani camici monouso, Ramazzotti gel disinfettante. Altre aziende possono invece decidere di investire nei propri processi interni, nella collaborazione con i propri fornitori o nella gestione dell’interazioni con l’utente finale.”

In Intesa abbiamo istituito una task force interna per analizzare gli effetti già evidenti e gli scenari futuri indotti dal coronavirus. L’obiettivo è di identificare rapidamente delle soluzioni per far sì che le aziende possano lavorare nel modo più agile possibile oggi, grazie all’adozione di piattaforme digitali scalabili di supporto al business anche in vista delle prossime evoluzioni di mercato.

“Stiamo già indirizzando diversi scenari; un caso è ad esempio quello del settore bancario. Molte banche, dovendo limitare la presenza di personale nelle sedi fisiche di lavoro e dovendo ridurre il numero di attività che gli utenti possono svolgere allo sportello, si trovano nella situazione di aver bisogno di sistemi che consentano di riconoscere, identificare e interagire con il cliente in modo certo. Tramite un sistema di video interaction, questo problema può essere risolto.”

“Altre aziende si stanno muovendo sul un altro fronte, quello degli strumenti di supporto alle decisioni. Grazie per esempio all’integrazione dell’Intelligenza Artificiale ai flussi EDI è possibile effettuare analisi predittive, ottimizzando la gestione dello stock del magazzino e di conseguenza il lavoro just in time, e gestire eventuali cambiamenti repentini su tutta la supply chain. Si pensi come sarebbe utile un sistema di questo tipo in questa situazione di emergenza.”

 “Il controllo del contagio e la tutela dei dipendenti e dei clienti, sta portando diverse aziende a cercare soluzioni per digitalizzare gli accessi agli uffici. Tramite soluzioni biometriche integrate con termoscanner è possibile riconoscere il personale abilitato a entrare nei varchi di accesso e rilevare la temperatura corporea.”

“Questi e altri strumenti di monitoraggio delle soglie di allarme, tracciatura degli accessi, mapping dei contatti di una persona contagiata consentiranno di tenere sotto controllo la situazione anche in altri momenti delicati.”

Lungimiranza, vision di lungo termine e scelte strategiche possono fare la differenza in questo momento. “Dobbiamo, infatti, considerare che, anche quando questo periodo sarà terminato, le aziende e i consumatori non riprenderanno subito la loro vita normale. Resterà ancora forte attenzione per monitorare la situazione sanitaria. Per questo è importante iniziare già adesso a dotarsi di strumenti di collaborazione, che consentano di digitalizzare i processi attivi con i propri fornitori e clienti, rendere digitale la gestione dei documenti, attivare sistemi di riconoscimento a distanza o implementare sistemi di firma digitale”.

Intesa, studiando i nuovi scenari che emergono di fronte alle nuove esigenze del mercato, supporta le aziende in questo percorso di ricostruzione e digitalizzazione. Scegliere il partner tecnologico significa scegliere quale strategia adottare.

 

A cura di Angelica Deputato – Marketing Operations Specialist, Intesa (Gruppo IBM)

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