Home » Normativa » Che cos’è l’European Digital Identity (EUDI) Wallet e quando verrà rilasciato
15.11.2023
| Tempo di lettura: 6 min

Che cos’è l’European Digital Identity (EUDI) Wallet e quando verrà rilasciato

15 Novembre 2023

Si parla anche di “identità digitale europea” ed è la prossima evoluzione dell’identità digitale

L’European Digital Identity Wallet permetterà a tutti i cittadini UE di accedere a un sistema di riconoscimento valido in tutta Europa e sarà disponibile non prima del 2025.

In questo articolo leggerai:

Secondo i dati dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano*, la rapida diffusione delle identità digitali dal 2020 in poi non si è limitata ad essere un fenomeno italiano. Durante il 2021, infatti, la percentuale di digital ID presenti nella popolazione è aumentata (in alcuni casi raddoppiata) in ogni paese europeo, arrivando alla quasi totalità negli stati più virtuosi come Olanda, Svezia e Norvegia.

Per questo a giugno 2021 la Commissione Europea ha proposto una revisione del regolamento eIDAS (anche detto “eIDAS 2.0”), presentandola assieme a un documento di raccomandazioni per la creazione di un European Digital Identity Wallet, ovvero un’identità digitale europea che entro il 2024 permetterà a tutti i cittadini UE di spendere la propria identità digitale in tutti gli stati membri.

Vediamo quindi che cos’è l’European Digital Identity (EUDI) Wallet, perché è importante e a che punto è arrivato l’iter legislativo.

Che cos’è l’EUDI Wallet

L’EUDI Wallet è, appunto, un’identità digitale (un po’ come lo SPID) che però sarà valida in tutta europa. La più grande e più importante differenza con il più noto SPID sarà però la struttura: non un’identità digitale come la conosciamo oggi, ma un “portafoglio” in cui andranno a confluire i cosiddetti “attributi verificabili”, qualificati o meno (per esempio gli estremi del passaporto, del certificato di nascita, della patente, della tessera elettorale), e che permetterà quindi una digitalizzazione più diffusa dei documenti solitamente in possesso del cittadino.

In secondo luogo, l’obbligatorietà: con la revisione eIDAS gli stati membri saranno obbligati ad accettare le identità digitali e l’EUDI Wallet degli altri paesi. Infine, sarà definito a livello comunitario chi e quanti saranno i gestori di wallet che dovranno verosimilmente offrire un’interfaccia comune per tutti gli utenti, per l’autenticazione per la fruizione dei servizi.

Grazie all’European Digital Identity Wallet sarà quindi possibile non solo accedere ai servizi pubblici con la propria identità digitale in ogni paese EU, ma anche aprire un conto in banca, noleggiare una macchina, dimostrare la propria età o accedere a servizi pubblici.

Leggi anche: European Digital Identity Wallet: rischi e benefici

Quando verrà rilasciato l’EUDI Wallet?

Dopo l’annuncio di giugno 2021, la prima fase del progetto pilota è stata avviata nel 2022 con l’obiettivo di arrivare alla diffusione dell’European Digital Identity Wallet nel 2024.
Nel 2023, durante la fase di trilogo, ovvero il negoziato interistituzionale con la partecipazione di rappresentanti del Parlamento Europeo, del Consiglio dell’Unione Europea e della Commissione Europea, sono stati avviati i cosiddetti “Large Scale Pilot”, i progetti pilota su vari use case di utilizzo dell’EUDI Wallet portati avanti da Consorzi internazionali, come per esempio il Consorzio POTENTIAL di cui fa parte Intesa.

L’8 novembre 2023 la fase di negoziato (trilogo) è terminata, con l’annuncio dell’accordo sul testo definitivo della revisione eIDAS che è attualmente in attesa dell’approvazione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Quando ufficialmente approvato, il quadro per l’Identità Digitale Europea entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Dopo 6-12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento verranno poi emanati gli atti attuativi che delineeranno le specifiche tecniche per l’implementazione dell’EUDI Wallet e, entro 24 mesi dall’adozione degli atti attuativi, gli Stati membri dovranno fornire ai propri cittadini l’EUDI Wallet.

Insomma, l’identità digitale europea probabilmente sarà nelle tasche dei cittadini nel 2026.

Leggi anche: IT Wallet o EUDI Wallet? Cosa succede con le identità digitali in Italia

Perché l’EUDI Wallet è importante

Innanzitutto, l’EUDI Wallet è un altro importante passo verso gli obiettivi prefissati dal programma “Digital Decade 2030”, il “programma strategico per il decennio digitale che fissa traguardi e obiettivi per il 2030”, tra cui la digitalizzazione di tutti i servizi pubblici in Europa, ma anche per la creazione del mercato unico digitale europeo, che fino a questo momento soffriva di un panorama delle identità digitali molto diversificato, frammentato e poco interoperabile.

In secondo luogo, l’EUDI Wallet sarà un miglioramento per quanto riguarda la privacy e la protezione dei dati personali dei cittadini, perché il modello a “portafoglio” si avvicina molto a quello della Self Sovereign Identity, un tipo di identità digitale basato su Blockchain che restituisce agli utenti il controllo completo sulla propria identità e sulle informazioni da condividere.

* Osservatorio Digital Identity, Report 2021

Potrebbero interessarti

Voglio essere informato su prodotti, servizi e offerte di INTESA.
Ho letto e accetto l'informativa sulla privacy.

È possibile ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento inviando una e-mail al seguente indirizzo: privacy_mktg@intesa.it. Oppure, se non si desidera ricevere più le e-mail di marketing, è possibile annullare la sottoscrizione facendo clic sul relativo link di annullamento sottoscrizione, in qualsiasi e-mail.
Per confermare l'iscrizione, controlla la tua email!
Condividi
Digital Round Table

Da SPID all’EUDI wallet: quali prospettive per le identità digitali?