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11.01.2023
| Tempo di lettura: 6 min

European Digital Identity Wallet: rischi e benefici

11 Gennaio 2023

L’identità digitale europea crea curiosità ed entusiasmo, ma molti aspetti sono ancora da definire.

L’implementazione dell’EUDI Wallet crea curiosità ed entusiasmo ma è necessario tenere in considerazione rischi e benefici per la creazione di un ecosistema equilibrato e utile per i cittadini.

In questo articolo scoprirai:

Con l’inizio del 2023 si aprirà una nuova importante fase per l’implementazione dell’European Digital Identity Wallet. A dicembre sono stati selezionati i consorzi che lavoreranno agli use case ed entro l’anno vedremo i risultati dei large scale pilot.

Tuttavia i punti da chiarire sono ancora molti, con non poca preoccupazione degli identity provider italiani: per quanto la proposta dell’EUDI Wallet sia stata accolta in tutta europa con entusiasmo e curiosità, anche l’ultimo convegno dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano ne ha infatti riconosciuto benefici e rischi, definendo l’implementazione del wallet come un importante spartiacque non solo per l’evoluzione delle identità digitali ma anche per il mercato digitale europeo.

Ecco quali sono i principali benefici e rischi dell’European Digital Identity Wallet secondo le aziende del settore intervenute al convegno.

I benefici

1) La vicinanza al modello Self Sovereing Identity

L’EUDI Wallet sarà un enorme passo avanti per la privacy dei cittadini: la sua architettura infatti rispetta quasi tutti e 10 i principi della Self Sovereign Identity, il modello di identità digitale il cui obiettivo è riportare completamente in mano all’utente il controllo e la condivisione dei suoi dati, secondo il principio della selective disclosure. Più sicurezza per i dati dei cittadini dunque, ma non solo: anche se le identità digitali possono comunque essere oggetto di attacchi informatici, l’European Digital Identity Wallet rimarrà un enorme passo avanti per la sicurezza e la limitazione dei furti di identità.

2) Servizi fiduciari più accessibili ai cittadini

L’utilità del wallet europeo risiede anche nella possibilità di “raccogliere” in un unico accesso tutti gli schemi di identità digitale presenti in Europa, facilitando l’interoperabilità dei servizi europei pubblici e privati. Anche per i Qualified Trust Service Provider sarà dunque più semplice offrire i propri servizi fiduciari a tutti i cittadini, che potranno avranno accesso a firme elettroniche, PEC e molto altro.

3) Una concezione più innovativa della nostra identità

Tra i benefici del wallet si può elencare sicuramente la possibilità che diffonda un’idea più contemporanea della nostra identità e l’importanza della protezione dei nostri dati. Gran parte della popolazione, infatti, non è ancora del tutto cosciente dei rischi legati alla diffusione incontrollata delle nostre informazioni e di cosa si può fare per proteggersi dai furti di identità. Grazie all’identity wallet e alla possibilità di selezionare esattamente quali informazioni condividere e quando, la speranza è che i cittadini siano sensibilizzati anche su questo aspetto.

I rischi

1) La perdita di valore dei sistemi di identità digitale nazionali 

Fondamentale sarà trovare la giusta integrazione tra l’European Digital Identity Wallet e le identità digitali governative già presenti e utilizzate nei diversi Paesi europei: il rischio, infatti, è che il wallet europeo renda obsolete o non tenga in considerazione le identità digitali già presenti ed effettivamente utilizzate dai cittadini, cancellando di fatto anni di investimenti economici da parte di governi e privati e quanto fatto fino a ora in termini di “divulgazione” sull’importanza e l’utilizzo di questi strumenti.

2) L’assenza degli attori privati nell’ecosistema

La presenza degli attori privati nell’ecosistema del wallet non si può dare per scontata, anzi.  In Italia lo si vede bene nel numero di service provider privati per SPID e CIE, ancora limitato rispetto alle potenzialità. Il coinvolgimento del settore privato nell’EUDI Wallet dovrà essere incentivato con un business model definito e bidirezionale, fondamentale per aumentare il numero dei servizi accessibili tramite wallet e quindi la diffusione del wallet stesso.

3) La concorrenza delle Big Tech

Le big tech hanno già da tempo iniziato a lavorare in una logica di wallet – soprattutto in ambito pagamenti digitali – e hanno dalla loro parte le capacità tecnologiche, enormi capitali di investimento e il controllo pressoché totale dei dispositivi mobile utilizzati. Se non contenuto e anticipato questo vantaggio potrebbe “penalizzare” l’autonomia dell’UE nella definizione dell’ecosistema, dell’infrastruttura, del framework e della sicurezza dei dati dell’EUDI Wallet.

In conclusione, per quanto giustamente l’implementazione dell’EUDI Wallet abbia creato entusiasmo e curiosità, sarà importante procedere razionalmente tenendo conto di questi rischi, con l’obiettivo di costruire un ecosistema equilibrato ma soprattutto utile per i cittadini.

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