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23.08.2022
| Tempo di lettura: 5 min

DESI 2022, facciamo il punto

23 Agosto 2022

L’Italia migliora per il terzo anno di fila e supera le previsioni di miglioramento

La pagella europea sulla digitalizzazione del nostro paese ci dice che c’è ancora tanto da lavorare su competenze digitali della popolazione e servizi pubblici. Ma anche che abbiamo intrapreso la strada giusta.

In questo articolo scoprirai:

Inesorabile, la pagella estiva arriva per tutti. Anche per i Paesi UE. È stato infatti pubblicato il report DESI 2022, che ogni anno valuta il livello di digitalizzazione dei 27. Per il secondo anno di fila l’Italia può dire di essere migliorata: si colloca infatti al 18esimo posto, guadagnando 2 posizioni rispetto al 2021 e 6 rispetto al 2020. Una rimonta che, stando al report stesso, “sta avanzando a ritmi molto sostenuti”.

In cosa siamo migliorati? E su cosa ancora c’è particolarmente da lavorare? Facciamo il punto.

Sotto la media: capitale umano e servizi pubblici

Nonostante i miglioramenti, c’è ancora poco da festeggiare in ambito Human Capital, l’insieme di parametri che misurano le competenze digitali della popolazione: l’avanzamento di 2 posizioni rispetto al 2020, in cui eravamo ultimi, ci fa guadagnare solamente il 24esimo posto. In due anni la popolazione italiana con competenze digitali di base è passata dal 42 al 46% e tutt’ora solo l’1,4% degli studenti si laurea in materie ICT. La strada da fare per l’Italia in quest’ambito è ancora tanta, tantissima: l’obiettivo dato agli stati membri è raggiungere l’80% della popolazione con competenze digitali di base entro il 2030.

Rimangono sotto la media UE, ma decisamente con molto meno distacco, gli indicatori dei Digital Public Services, il cui utilizzo è aumentato di ben 10 punti percentuali rispetto al 2020 e per cui ci troviamo in 19esima posizione. Il report riconosce ed elenca le riforme attuate dall’Italia per amplificare e incentivare l’utilizzo dei servizi pubblici digitali – anche grazie al Recovery Plan – che, afferma, certamente non sono ancora pienamente visibili in queste metriche.

“Questi punti di forza si potrebbero sfruttare per dispiegare il digitale in tutti i settori dell’economia, nel pieno rispetto dell’approccio antropocentrico propugnato dai principi digitali”

DESI 2022

Sopra la media: infrastrutture e integrazione delle tecnologie

Se c’è una buona notizia all’interno del DESI 2022, è sicuramente il livello di digitalizzazione delle imprese Italiane: ci troviamo all’8° posto in UE. L’ottimo posizionamento, tuttavia, è stato raggiunto grazie all’obbligo di fatturazione elettronica e all’adozione di servizi cloud, mentre rimangono ancora sotto il 10% l’utilizzo di tecnologie più evolute come big data (adottata dal 9% delle aziende, contro il 14% della media europea) e AI (6% su una media dell’8%). Altra buona notizia arriva dall’utilizzo delle tecnologie per favorire la sostenibilità, adottate dal 60% delle aziende su una media europea del 66%.

Sopra la media europea anche le infrastrutture per la connettività, che ci vedono addirittura in 7a posizione, grazie alla diffusione del 5G.

L’Italia è il top performer

All’interno del report dedicato in modo specifico all’Italia si legge: «Dando continuità alle iniziative intraprese e sfruttando i molti punti di forza di cui il paese dispone, l’Italia potrebbe migliorare ulteriormente le proprie prestazioni nell’ambito del DESI. Il piano per la ripresa e la resilienza, che è il più cospicuo d’Europa, le offre i fondi necessari per accelerare la trasformazione digitale. Il paese dispone poi di una robusta base industriale e di comunità di ricerca in settori chiave come l’intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la quantistica. Questi punti di forza si potrebbero sfruttare per dispiegare il digitale in tutti i settori dell’economia, nel pieno rispetto dell’approccio antropocentrico propugnato dai principi digitali».

La situazione italiana sulle quattro aree di misurazione è molto disomogenea, e sicuramente il livello di competenze digitali della popolazione mostra il quadro più preoccupante. Tuttavia, il report evidenzia più volte le numerose riforme e iniziative messe in campo dall’Italia negli ultimi anni, così come i punti di forza a disposizione della crescita digitale. Soprattutto, però, evidenzia come dal 2017 in poi sia il paese che ha avuto la crescita più veloce e a un tasso decisamente oltre le aspettative. Insomma, il primo tra gli overperformer. E di questo si può sicuramente festeggiare.

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