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17.11.2020
| Tempo di lettura: 4 min

La sostenibilità esponenziale

Il movimento B Corp e il caso virtuoso dell’Italia

Intesa è una delle prime tech company in Europa a sottoporsi al B Impact Assessment (BIA) di B Lab. Quale sarà il ruolo della tecnologia e del digitale nelle grandi sfide del secolo?

Il secondo decennio degli anni 2000 è stato segnato dall’emergere dei cosiddetti “grandi temi dell’umanità”: l’innalzamento della temperatura, la concentrazione di CO2, il consumo di acqua, le disparità socio-economiche mondiali. Problemi dal carattere esponenziale, che in questi anni si sono aggravati a tal punto da non poter più essere ignorati e le cui conseguenze creano fenomeni estremi, quasi inconcepibili, che sfuggono all’applicazione di soluzioni lineari. Per affrontare sfide esponenziali, servono strumenti esponenziali.

Verso lo “stakeholder capitalism”

Oggi, nel 2020, l’ora della risoluzione sembra essere giunta. Con una spinta “dal basso”, dal movimento studentesco del Fridays For Futures al Black Lives Matter, la voce della GenZ (e non solo) è arrivata fino ai vertici delle big companies: secondo l’ultima survey di Fortune a 500 CEOs mondiali, la necessità di spostarsi verso uno stakeholder capitalism è ora diventata più urgente*. L’idea di concentrare l’attività d’impresa non più sugli azionisti ma sui portatori di interesse fa sì che le grandi sfide ambientali e sociali diventino le sfide di tutti, aziende comprese.

È in questo contesto che nasce il concetto di Benefit Corporation e del movimento B Corp. Alla base vi è l’idea che ogni azienda possa perseguire una duplice finalità, di profitto ma anche di impatto sociale e ambientale positivo. Un’assunzione di responsabilità a cui stanno aderendo sempre più aziende di tutto il mondo, riconosciute ufficialmente a livello normativo, anche in Italia. Per diventare una B Corp è necessario sottoporsi a una valutazione di impatto, il B Corp Impact Assessment, e raggiungere la soglia degli 80 punti.

Il caso italiano

Nell’ambito delle B Corp, l’Italia è un vero caso internazionale. Le aziende italiane che stanno ottenendo la certificazione sono molto più numerose che in altri paesi. Non a caso, l’Italia è anche uno dei primi stati ad aver approvato una legge specifica per riconoscere le società benefit.

Perché in Italia le B Corp si stanno diffondendo più che altrove? La spiegazione si trova probabilmente nel tessuto imprenditoriale, fatto di piccole medie imprese, in cui la mission aziendale è chiara e condivisa anche a livello manageriale. Qui si trova la motivazione per affrontare anche temi più ampi, sociali e ambientali. L’ampia diffusione delle B Corp in Italia è un fattore distintivo che può permetterci di recuperare alcune lacune socio-economiche ed essere precursori di alcuni temi molto importanti.

Quale sostenibilità in ambito tecnologico?

Intesa è una delle prime aziende tecnologiche in Europa a sottoporsi al B Impact Assessment. Il rapporto tra l’innovazione tecnologica e la sostenibilità sociale e ambientale è molto più stretto di quanto si possa pensare: per affrontare l’esponenzialità delle grandi sfide del secolo, è necessaria una risposta che sappia tenere il passo. Questa risposta è la tecnologia.

* Fonte: Fortune surveyed the CEOs of the 2020 Fortune 500 list… and here are the results

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